Si è svolto a palazzo Chigi l’incontro il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, quello delle infrastrutture Danilo Toninelli, il sottosegretario al Mef Laura Castelli e 13 rappresentanti di 33 realtà imprenditoriali, industriali e sindacali piemontesi. Non erano presenti rappresentanti della Lega. Sul tavolo c’è soprattutto la questione Tav: la principale richiesta è che l’opera non si fermi. Una sollecitazione che arriva dopo che, spiega la delegazione degli imprenditori, i lavori sono fermi da un mese.
“Nel corso dell’incontro abbiamo ricordato che è in atto un’analisi tecnica costi-benefici, puntuale e non ideologizzata, e che al termine di questa istruttoria si tireranno le fila. Riteniamo però cruciale che le opere da realizzare siano sempre rispondenti alle esigenze del Paese e dei territori, fatte secondo elevati standard di sicurezza e nel rispetto dell’ambiente”, hanno dichirano in una nota congiunta Conte, Di Maio e Toninelli. “Abbiamo inoltre convenuto che il gruppo di esperti del Ministero che sta svolgendo l’analisi costi-benefici sarà integrato con la nomina di un loro esperto, in maniera che possa partecipare allo svolgimento delle riunioni. Stessa cosa avverrà con un rappresentante dei movimenti No Tav, che incontreremo prossimamente. Abbiamo inoltre ribadito l’impegno ad agire in tempi congrui ma celeri”.
Gli imprenditori favorevoli sono pronti però a “rinunciare ad avere un nostro rappresentante nella commissione di valutazione, se il processo di nomina del ministro dovesse rallentare l’iter dell’analisi costi-benefici”. Gli industriali ci tengono a sottolineare che “se comunque i no-Tav non rinunciassero al loro rappresentante, allora anche noi non lo faremmo”.
Al termine dell’incontro i rappresentanti degli imprenditori piemontesi hanno chiesto al premier Conte di visitare i cantieri della Tav e lui si è impegnato a farlo. Il governo, inoltre, presto incontrerà gli esponenti No Tav.