Trionfo per il fiorentino Stefano Massini alla 75/a edizione dei Tony Awards, il premio annuale che celebra i conseguimenti raggiunti nel Broadway theatre da opere teatrali o musical. Il suo ‘Lehman Trilogy’, incentrato sulla saga finanziaria della famiglia Lehman, ha ottenuto 5 premi su 8 nomination: miglior opera teatrale, miglior regia con l’inglese Sam Mendes, miglior progettazione luci e miglior scenografia e miglior attore protagonista con l’inglese Simon Russell Beale. Dalla durata di tre ore e mezza, nella versione in lingua inglese l’opera, che ha debuttato nel 2015 al Piccolo di Milano, prevede 185 ruoli, interpretati da tre attori.
“Una gioia immensa, non ci sono parole per definirlo in un altro modo. Dopo due anni di pandemia essere qui a New York per ricevere il Tony Award in una serata leggendaria qui al Radio City Music Hall è un’esperienza senza precedenti, è la prima volta che un drammaturgo italiano vince il Tony Award e che tutto questo accada con Lehman per me è meraviglioso”. Ha detto Massini subito dopo aver ritirato il premio. “È un testo che rappresenta tantissimo per me – ha sottolineato – la mia storia, la mia idea di teatro, una cavalcata di 160 anni di storia dell’economia, è una serata leggendaria perché secondo me rappresenta anche la conferma che il teatro può occuparsi di grandi cose, non deve soltanto muoversi su piccole storie, ma anche le grandi storie hanno diritto di salire sul palcoscenico. Un ringraziamento enorme al National Theatre di Londra, alla produzione americana, al pubblico di Broadway, di Los Angeles, alle decine di migliaia di spettatori che hanno affollato le nostre platee. Ma in particolare un grande grazie al mio amico Sam Mendes per aver fatto uno spettacolo straordinario”. Uno spettacolo che racconta “una storia di tutto il mondo, una storia dell’America, una storia di immigrati che arrivati in America nell’Ottocento costruirono un impero. È un testo che affronta la storia dell’economia, la storia del fallimento di una banca ma soprattutto la storia di come siamo diventati quello che siamo. E il fatto che oggi riceva l’Oscar del teatro americano è una sensazione fortissima, bellissima, è una grandissima emozione”.