Il sogno si è interrotto in finale, al cospetto del marziano Novak Djokovic. Ma la strepitosa cavalcata di Matteo Berrettini ha esaltato e fatto innamorare l’Italia nella domenica delle finalissime di Londra. Il romano è uscito a testa altissima dall’ultimo atto di Wimbledon (che ha fatto registrare ascolti record su Sky e Tv8) e, nonostante l’amarezza comprensibile per la sconfitta, ha trovato più di un motivo per consolarsi.
L’impresa, del resto, l’aveva già compiuta, entrando nella storia dello sport italiano come primo italiano ad approdare all’ultimo atto dello Slam londinese. E andava, giustamente celebrata: con una giornata da… campione d’Europa. Berrettini, domenica sugli spalti a Wembley per assistere alla finalissima vinta ai rigori sull’Inghilterra (“Forse ho portato bene”), è stato accolto ieri, insieme alla Nazionale di Mancini, al Quirinale da Sergio Mattarella (“Arrivare alla finale è un grande traguardo, ma rimontare e vincere il primo set vale già come una vittoria”, gli ha detto il presidente della Repubblica). Berrettini è apparso evidentemente emozionato al momento di salire sul palco: “Spero un giorno di poter tornare qui con un trofeo più importante e rendervi ancora più orgogliosi”.
La seconda tappa a Palazzo Chigi, sempre insieme a Chiellini e compagni, per rispondere all’invito del premier Mario Draghi. Campioni del calcio e del tennis, uniti dallo stesso colore: l’azzurro. Gli stessi giocatori di Mancini, del resto, hanno confessato di aver tifato e sofferto per Berrettini nelle ore che hanno preceduto la finalissima di Wembley. E il romano, in qualità di ospite d’onore, è stato accolto a bordo del pullman scoperto che ha portato gli azzurri campioni d’Europa per le vie del centro di Roma, invasa da migliaia di tifosi in festa. Un piacevole supplemento di emozioni che sono andate ad aggiungersi a quelle provate a Londra: “E’ stata una prima volta importante. Non so se ho ancora realizzato bene, è stato difficile gestire tutte le emozioni”, ha commentato Berrettini prima di entrare al Quirinale. “E’ stato bellissimo per me, per tutti quelli che guardavano da casa. Il calcio è il nostro sport, spero di aver portato anche il tennis nelle nostre case. La finale dell’Europeo? Una bellissima esperienza, non avevo mai visto dal vivo una partita della Nazionale così importante. E’ mancata la mia vittoria ma è stata una domenica importante”.
Per mettere in archivio il ko con Djokovic servirà di certo tempo, ma di certo le soddisfazioni provate in queste ore contribuiranno a lenire un po’ le ferite per il grande sogno sfumato. Anche perché, come detto dallo stesso Berrettini al termine del match di ieri, “questa non è la fine, ma solo l’inizio”. E all’orizzonte già si intravedono le prossime sfide, Olimpiadi di Tokyo in primis. Intanto, a testimonare l’impressionante crescita di Berrettini ci sono anche i numeri e quelli, si sa, non mentono: dopo lo show offerto sull’erba di Wimbledon, il romano è salito all’ottavo posto del ranking Atp scavalcando sua maestà Roger Federer. Inoltre, il romano ha visto aumentare enormemente le sue chance di qualificarsi per le Atp Finals 2021, in programma al Pala Alpitour di Torino dal 14 al 21 novembre: l’azzurro ha guadagnato quattro posizioni salendo al terzo posto nella Race To Turin. Berrettini ha 3.505 punti nella classifica basata sui risultati stagionali, dietro solo al cinque volte campione Djokovic (7.170) e al vincitore dell’edizione 2019 Stefanos Tsitsipas (4.570). Il romano precede il russo Andrey Rublev (3.250), quarto, di 255 punti.