Continua a salire il bilancio delle vittime del terremoto di magnitudo 7.1 che ieri ha colpito il Messico. In un tweet il capo della protezione civile Luis Felipe Puente scrive che al momento si contano 216 morti: 117 a Città del Messico, diverse decine a Morelos e a Puebla.
Il sisma ha colpito il centro del Messico alle 13 circa ora locale, con epicentro a 12 km a sud-est di Axochiapan nello Stato di Morelos, a 57 km di profondità, a poca distanza dallo Stato di Puebla e a 120 km dalla capitale. Una tragica fatalità proprio nel giorno dell’anniversario del devastante sisma che ha ucciso migliaia di persone a Città del Messico il 19 settembre 1985 e che arriva a neanche due settimane dalla scossa di magnitudo 8.1, la più potente dal 1932, che ha colpito il Paese il 7 settembre, uccidendo almeno 98 persone al Sud.
Alcune stime prevedono mille morti. Nella capitale, una megalopoli da 20 milioni di abitanti, sono, per ora, 117 i morti. A Città del Messico sono crollati almeno 44 edifici, compresa una scuola elementare, dove sono morti 20 bambini e due adulti. Altri 38 studenti sono dispersi.
Diverse persone sono rimaste intrappolate tra le macerie e gli incendi che ne sono conseguiti. In molti si sono riversati nelle strade in preda al panico e i voli nell’aeroporto di Città del Messico sono stati sospesi. Le squadre di soccorso sono all’opera per salvare i feriti e i dispersi. Quasi 4,6 milioni di case e imprese non hanno energia elettrica.