La Cina ha replicato duramente al segretario di Stato statunitense, Mike Pompeo, definendo “delirio folle e sciocchezze senza senso” le critiche mosse dall’americano in una dichiarazione rilasciata nel trentesimo anniversario della repressione di piazza Tienanmen. In particolare, Pompeo ha detto che Washington aveva perso la speranza per i progressi dei diritti umani in Cina, cosa che ha ovviamente scatenato la reazione furiosa di Pechino.
La dichiarazione del segretario “attacca maliziosamente il sistema politico cinese, denigra lo stato cinese dei diritti umani e le questioni religiose, critica apertamente la politica della Cina nello Xinjiang e interferisce pesantemente negli affari interni della Cina”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Geng Shuang in conferenza stampa. “Questo folle delirio e queste sciocchezze senza senso finiranno solo nel cestino della storia”, ha aggiunto.
Mogherini – Nel giorno dell’anniversario, intanto, Federica Mogherini chiede che vengano rilasciati gli attivisti condannati dopo le proteste dell’89. “Oggi ricorre il trentesimo anniversario della violenta repressione delle pacifiche proteste per la democrazia di piazza Tiananmen del 1989. A quel tempo il Consiglio europeo, riunitosi a Madrid il 26-27 giugno 1989, ha condannato con forza la brutale repressione che ne è seguita. Trent’anni dopo, l’Unione europea continua a piangere le vittime e porge le sue condoglianze alle loro famiglie”, scrive in una nota l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, precisando che l’Ue si aspetta “che siano rispettate le garanzie legali e i diritti processuali dei detenuti in connessione con gli eventi del 1989, o con le attività correnti per commemorarlo. L’Unione europea si aspetta inoltre il rilascio immediato di difensori dei diritti umani e avvocati detenuti e condannati in relazione a questi eventi o con le loro attività che proteggono lo stato di diritto e la democrazia, tra cui Huang Qi, Gao Zhisheng, Ge Jueping, pastore Wang Yi, Xu Lin e Chen Jiahong”. Anche se, precisa, “i numeri esatti di coloro che sono morti e sono stati detenuti il 4 giugno e nella successiva repressione non sono mai stati confermati e potrebbero non essere mai conosciuti”.
“Il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura – aggiunge Mogherini – ha emesso il 3 febbraio 2016 una serie di raccomandazioni relative alle proteste di piazza Tiananmen del 1989, in seguito al quinto rapporto periodico della Cina. Ci aspettiamo che queste raccomandazioni siano pienamente attuate dalle autorità cinesi. Oggi continuiamo a osservare un giro di vite sulla libertà di espressione e riunione e sulla libertà di stampa in Cina. I diritti umani sono universali, indivisibili e interdipendenti. Le leggi e gli standard internazionali prevedono il rispetto delle libertà fondamentali. L’impegno per i diritti umani in Cina – conclude – è, e resterà, un pilastro fondamentale del partenariato strategico globale UE-Cina”.