(LaPresse) La loro casa è una di quelle distrutte dalle bombe israeliane sganciate su Gaza: non possono più viverci ma loro non vogliono allontanarsi. Alcune famiglie palestinesi, composte da molti bambini, cenano attorno a un fuoco acceso vicino al palazzo dove vivevano prima dei raid di Israele, condotti per 11 giorni fino alla tregua scattata una settimana fa, venerdì 21 maggio. “Non possiamo rinunciare a un solo granello della nostra terra”, ha detto Jamal Nseir, il proprietario di una delle case distrutte. “Siamo seduti qui in attesa della misericordia di Dio”, ha aggiunto. Nel recente conflitto tra Hamas e Israele hanno perso la vita circa 250 persone, per lo più palestinesi.
Tra le macerie di Gaza, le famiglie rimaste senza tetto cenano attorno al fuoco
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