“È inaccettabile morire mentre si va al lavoro. Vogliamo la verità” sull’incidente ferroviario a Pioltello avvenuto alle porte di Milano, in cui 3 persone sono morte e decine sono rimaste ferite, di cui 4 gravemente ma non in pericolo di vita. Lo ha chiesto con determinazione il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, a seguito del vertice sulla sicurezza convocato alla Prefettura milanese, a cui erano presenti il sindaco Giuseppe Sala, il presidente della Regione, Roberto Maroni, l’ad di Fs Renato Mazzoncini e quello di Trenord, Cinzia Farisè.
Il titolare del dicastero dei trasporti, sottolineando che “il sistema ferroviario italiano è tra i più sicuri al mondo”, ha annunciato che “la direzione investigativa del ministero ha già attivato la Commissione di inchiesta e che anche la agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria ha già attivato una sua inchiesta parallela” sul deragliamento di giovedì mattina.
Delrio a Milano ha espresso prima di tutto “il cordoglio del Governo e la vicinanza alle famiglie delle vittime e ai soggetti colpiti” dal tragico incidente. Quella in cui è deragliato il treno Cremona-Milano, è “una linea fra le più frequentate e quindi più monitorate, a maggior ragione bisogna capire perché è accaduto”, ha affermato il ministro, garantendo che “gli investimenti del Governo e Rfi in sicurezza sono aumentati del 340% negli ultimi tre anni. È la nostra priorità in particolar modo nelle reti dei pendolari”. “C’è stata un’immediata mobilitazione e una efficienza davvero alta, ringrazio tutti”, ha voluto evidenziare Delrio per quanto riguarda i soccorsi.
Non solo cordoglio ma anche moniti provenienti dalla politica. E dalla Chiesa: “Parlare di sicurezza è parlare di persone. Se si trascura e si risparmia sulla sicurezza si trascura e si risparmia sulle persone”, dice il segretario dei vescovi italiani, Nunzio Galantino.
“Rivolgo un pensiero alle vittime dell’incidente ferroviario, non solo per esprimere cordoglio e vicinanza, ma anche l’impegno delle istituzioni ad accertare come sono andate le cose e ad accertare le responsabilità, se ce ne sono”, ha detto a Roma il premier Paolo Gentiloni. “Noi – ha aggiunto – dobbiamo essere particolarmente severi nel garantire la sicurezza dei nostri trasporti e in particolare di chi li usa per andare a lavorare tutte le mattine”.
Hanno fatto discutere, invece, le prime parole del leader della Lega, Matteo Salvini: “In questo momento il raccoglimento e il silenzio è l’unica cosa da portare avanti. Però mi viene in mente che ogni anno che si discute a Roma c’è sempre la riga ‘tagli al trasporto pubblico locale’. Prima di tagliare bisogna valutare dove”.
Subito all’attacco il Pd. “Qualcuno ha già cercato di fare campagna elettorale sui morti. Mi dispiace io non sarò mai all’altezza del tuo cinismo, Salvini, e ne sono ben contento”, twitta il dem Emanuele Fiano. E la collega del Pd Simona Malpezzi va oltre: “Che Salvini fosse uno sciacallo lo sapevamo e oggi ne abbiamo la conferma. Mentre i soccorritori stanno lavorando tra le lamiere del disastro di Trenord, specula dimenticandosi che questo è il momento del silenzio e del dolore”.
Poi il numero uno del Carroccio prova a metterci la pezza: “È il momento della preghiera, della vicinanza ai parenti e del ringraziamento ai soccorritori. – dice Salvini – Se a livello centrale e statale verranno accertare responsabilità, ne riparleremo”.
Di risorse ha parlato anche il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi: “In Italia siamo in debito rispetto a tutte le infrastrutture ed è un tema su cui dobbiamo impegnarci a migliorarlo. Dobbiamo porci rimedio per impedire che accada nuovamente”.
“Vicinanza” ai parenti delle vittime e ai feriti anche dal candidato premier a 5 stelle, Luigi Di Maio. Per il leader di LeU, Pietro Grasso “la tutela del lavoro passa anche dal pendolarismo”.