Il presidente americano, Joe Biden, ha assicurato che gli aiuti americani all’Ucraina proseguiranno nonostante il Congresso abbia votato, con l’obiettivo di evitare lo shutdown del governo, un pacchetto di finanziamenti a breve termine che ha ridotto l’assistenza all’Ucraina nella sua guerra contro la Russia. “Non possiamo in nessun caso permettere che gli sforzi americani per l’Ucraina vengano interrotti”, ha detto Biden dalla Roosevelt Room. “Abbiamo tempo, ma non molto, e c’è una grande urgenza“, ha affermato Biden.
“Kiev e alleati possono contare su di noi”
“Voglio assicurare ai nostri alleati americani, al popolo americano e al popolo ucraino che potete contare sul nostro sostegno. Non ce ne andremo“, ha aggiunto Biden. E, anche se “non ci sono finanziamenti per l’Ucraina in questo accordo”, ha proseguito, “nonostante ciò, non credevo che avremmo potuto lasciare che milioni di americani attraversassero il dolore di una chiusura del governo“. “Non possiamo, in nessun caso, permettere che il sostegno americano all’Ucraina venga interrotto”, ha spiegato Biden.
Le dichiarazioni di Borrell
In precedenza, l’alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, aveva detto che l’Unione Europea è rimasta sorpresa dalla sospensione degli aiuti all’Ucraina decisa dal Congresso. “Questo accordo all’ultimo momento ha preso una forma di cui potremmo pentirci profondamente”, ha affermato Borrell. “Crediamo”, ha tuttavia aggiunto, “che questa non sarà l’ultima parola. Dopo aver ascoltato il presidente Biden, che ha chiesto una revisione di questa decisione, spero che l’Ucraina continui ad avere il sostegno degli Stati Uniti”.
Kuleba: “Mosca sbaglia se pensa che aiuti finiranno”
“La Russia commette un errore se pensa di poter aspettare la fine degli aiuti militari all’Ucraina“. Lo ha scritto su X il ministro ucraino degli Esteri, Dmytro Kuleba. “L’Ucraina – ha avvertito Kuleba – diventerà solo più forte e l’aggressione russa fallirà. Non stiamo solo portando armi in Ucraina. Stiamo intensificando la produzione nazionale e la coproduzione con partner della Nato e non solo”.
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