L’Europa condanna la decisione della Russia di sospendere l’accordo sulle esportazioni di grano ucraino. “Mette a rischio la principale via di esportazione di grano e fertilizzanti tanto necessari per affrontare la crisi alimentare globale causata dalla sua guerra contro l’Ucraina. L’UE esorta la Russia a revocare la sua decisione”, ha scritto su Twitter l’alto rappresentante della Ue Josep Borrell all’indomani dell’annuncio di Mosca.
Russia’s decision to suspend participation in the Black Sea deal puts at risks the main export route of much needed grain and fertilisers to address the global food crisis caused by its war against Ukraine.
The EU urges Russia to revert its decision.
— Josep Borrell Fontelles (@JosepBorrellF) October 30, 2022
Kiev: “Russia blocca grano sufficiente a sfamare 7 milioni di persone”
“Sospendendo la sua partecipazione all’accordo sul grano con il falso pretesto di esplosioni a 220 chilometri dal corridoio del grano, la Russia blocca 2 milioni di tonnellate di grano su 176 navi già in mare, sufficienti per sfamare oltre 7 milioni di persone. La Russia lo ha pianificato con largo anticipo”. Così il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba su Twitter.
“L’attuale coda con il grano si è accumulata nel Mar Nero da settembre, quando la Russia ha iniziato deliberatamente a ritardare il funzionamento del corridoio e cercare di minare l’accordo. La Russia ha preso la decisione di riprendere i suoi giochi della fame molto tempo fa e ora cerca di giustificarlo”, ha aggiunto Kuleba.
L’annuncio di Mosca, diramato sabato dal ministero della Difesa, arriva a seguito “dell’attacco terroristico di Sebastopoli” effettuato con droni marini e aerei “contro le navi della flotta del Mar Nero e le navi civili impegnate nella messa in sicurezza del corridoio del grano“.
Kuleba ha anche esortato quindi tutti gli Stati a chiedere alla Mosca “di fermare i suoi giochi con la fame e di tornare a rispettare i propri obblighi”. Intanto l’Onu fa sapere di essere in contatto con le autorità russe e chiede alle parti di astenersi da qualsiasi azione che possa minacciare l’accordo.