L’Unione europea è pronta ad addestrare 15.000 soldati ucraini in territorio comunitario. Lo ha annunciato Charles Fries, vicesegretario generale del Servizio per l’Azione esterna Ue, presentando un nuovo piano di aiuti per Kiev, in occasione della seconda Conferenza Europea sulla Difesa e Sicurezza a Bruxelles. “Vogliamo che le missioni della politica comune di difesa e sicurezza siano create più rapidamente e anche più flessibili. Ed è quello che abbiamo fatto con il lavoro svolto per creare una nuova Missione di assistenza militare per l’Ucraina. Questa decisione sarà adottata la prossima settimana dal Consiglio Affari Esteri (previsto per lunedì 17, ndr)”, ha detto Fries.
“Questa missione sarà dispiegata sul suolo europeo, negli stati membri dell’Ue, non in Ucraina, ma addestreremo l’esercito ucraino e come primo passo speriamo che 15.000 tirocinanti ucraini saranno formati nei prossimi mesi, quindi durante l’inverno. Penso che questo porti un valore aggiunto alle iniziative di formazione in corso che sono già state decise da alcuni Stati membri e anche dai nostri partner della Nato, come il Regno Unito, gli Stati Uniti e il Canada”, ha concluso il vicesegretario.
Chiesti agli Stati Membri altri 500 milioni di aiuti militari
Fries ha anche affermato che l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, il 10 ottobre “ha trasmesso agli Stati membri una nuova proposta per aggiungere una nuova tranche di 500 milioni” dallo European Peace Facility, lo strumento usato per finanziare l’invio di armi da parte degli Stati Ue. “Quando abbiamo lanciato lo European Peace Facility, l’anno scorso, non avremmo mai immaginato che avremmo usato questo strumento per aiutare un paese sul suolo europeo”, ha spiegato il funzionario, ricordando che per Kiev sono già stati impegnati 2,5 miliardi di euro dallo strumento. Venerdì, al vertice di Praga, Borrell aveva annunciato l’intenzione di richiedere ai Ventisette una nuova tranche per il sostegno militare all’Ucraina.
Lo European Peace Facility “è stato un forte stimolo per incentivare gli Stati membri a consegnare più armi all’Ucraina“, ha aggiunto Fries. “Il problema è che, in una certa misura, questo European Peace Facility è oggi vittima del proprio successo. Perché abbiamo già stanziato due terzi della dotazione globale di questo Epf dopo il secondo anno della sua esistenza, e questo strumento è concepito per sette anni. Quindi penso che dobbiamo ricostituire questo strumento se vogliamo preservare il livello di ambizione definito nella Bussola strategica perché non vogliamo agire solo per l’Ucraina“, ha concluso.