Riunione virtuale del G7 dedicata alla guerra in Ucraina: i leader delle sette economie più avanzate del mondo hanno riaffermato “sostegno e solidarietà” a Kiev “davanti alla guerra di aggressione russa, finché sarà necessario“, e dichiarato: “Aiuteremo l’Ucraina a soddisfare le sue esigenze di preparazione all’inverno, continueremo a sostenere la resilienza civile dell’Ucraina”.
Al meeting, nel quale la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, ha partecipato da Palazzo Chigi, è intervenuto anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che, secondo quanto si apprende, ha ringraziato ciascun leader per il sostegno mostrato fino a ora. “È solo grazie al vostro sostegno se qui esiste ancora il mio Paese e esiste ancora il popolo ucraino”, queste le parole che avrebbe usato Zelensky. Al ringraziamento si sarebbe accompagnato anche un appello per l’invio di altre armi a Kiev, in particolare carri armati moderni e armi a lungo raggio: “Più saremo efficaci con queste armi, più breve sarà l’aggressione russa”.
Zelensky avrebbe inoltre proposto “di convocare un summit speciale per stabilire come e quando attuare i punti della Formula di pace ucraina” presentata nei mesi scorsi al G20 di Bali, mentre a Mosca avrebbe chiesto “un passo concreto e significativo verso una soluzione diplomatica. Sarebbe giusto iniziare il ritiro delle truppe russe dal territorio dell’Ucraina, riconosciuto a livello internazionale, proprio questo Natale. Se la Russia ritirerà le sue truppe dall’Ucraina, garantirà una cessazione duratura delle ostilità”.
Da parte sua, Meloni avrebbe ribadito la necessità di “rimanere uniti nel pieno sostegno, anche militare, all’Ucraina“, sul quale peraltro domani dovrebbe pronunciarsi il Parlamento, prima di precisare che l’Italia rimane impegnata anche nelle sanzioni alla Russia. “Dopo le sanzioni sul petrolio russo, oggi più che mai serve uno sforzo internazionale sul gas“, avrebbe aggiunto. Infine, la presidente del Consiglio avrebbe invitato gli altri leader del G7 a “cominciare a pianificare la costruzione postbellica” dell’Ucraina.