L’Italia ha fatto i compiti a casa e ora che si sta per aprire il tavolo della legge di bilancio ha in mano ‘carte migliori’ per giocare la partita con Bruxelles. Paolo Gentiloni, a Corfù per il vertice intergovernativo Italia-Grecia, traccia la rotta per i prossimi mesi, a partire, però, da quelli che sono i risultati raggiunti. “Quanto saremo coraggiosi nella legge di bilancio? Non si tratta di rompere le regole”, chiarisce, ma grazie “al lavoro fatto dal governo Renzi e a quello degli ultimi mesi ci siamo guadagnati dei livelli di crescita molto diversi da quelli inseriti nel Def e ci siamo guadagnati delle cifre di deficit diversi. Senza rompere alcuna regola – ribadisce – è chiaro che, grazie ai sacrifici degli italiani e alla crescita raggiunta, ora abbiamo la condizioni per avere nella nota di variazione e nella legge di bilancio dei margini molto diversi da quelli che avevamo ipotizzato un anno fa e otto mesi fa”.
La battaglia che palazzo Chigi ha intrapreso riguarda la manovra italiana, ma non solo. In ballo, è convinto Gentiloni, c’è anche il futuro dell’Europa. Bene, dunque, la riforma della governance europea annunciata dal presidente della commissione Jean-Claude Juncker (“l’Eurozona non deve essere solo un fatto di bilanci e conti economici, deve essere anche un fatto di responsabilità democratica verso i cittadini”) e bene anche la nascita di un ministro dell’Economia dell’eurozona (“Noi siamo favorevoli”, ma “non basta indicare un ruolo, serve capire qual è il meccanismo democratico a cui risponde e le intenzioni politiche), l’importante però, avverte il premier italiano, è “non commettere l’errore di guardarci all’indietro ora che le cose possono andare avanti”. “E’ il momento in Europa di puntare con maggiore convinzione sulla crescita, sugli investimenti, e sulla produttività rispetto ad altre aree. L’esperienza ci dice che se abbiamo fatto dei passi in avanti ci siamo riusciti perché abbiamo insistito nell’accompagnare la crescita nonostante le regole fossero più attente agli ‘zero virgola’”, sottolinea il capo del Governo ribadendo la linea italiana.
Nella stessa ottica Gentiloni assicura a Tsipras che l’Italia farà la sua parte nel sostenere la prosecuzione del piano di assistenza ad Atene. “Sosterremo questo percorso, non solo per l’amicizia nei confronti della Grecia, ma anche perché questo percorso ha funzionato. Oggi la Ue è più credibile nei confronti dei suoi cittadini e i nostri paesi partecipano a un miglioramento dei risultati economici”.
La strada è giusta, ma bisogna fare di più, anche sul fronte migranti. “I passi avanti sono ancora limitati e fragili, dobbiamo coltivarli settimana per settimana, continuamente – insiste – e dobbiamo tradurli anche in regole più avanzate”. Bene quindi, la discussione in corso in merito ad alcune possibili modifiche dei trattati di Schengen: “E’ un’ottima occasione per discutere delle modifiche dei regolamenti di Dublino. Modificare uno lasciando invariato l’altro – avverte il premier – sarebbe andare nella direzione contraria a quella che auspichiamo”.