Entro il 2030 l’Unione europea vuole essere in grado di produrre almeno il 40% della tecnologia pulita necessaria. “Stiamo facilitando i permessi. Stiamo lavorando con le normative. Stiamo creando regimi di aiuti di Stato più semplici. E stiamo consentendo agevolazioni fiscali e l’uso flessibile dei fondi dell’Ue. In breve, il Net-Zero Industry Act fornisce velocità, semplificazione e finanziamenti” ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo nel dibattito sulla preparazione del Consiglio europeo del 23-24 marzo.
“L’anno scorso gli investimenti globali nella transizione pulita hanno superato i mille miliardi di dollari. È il 30% in più rispetto all’anno precedente. E questo mercato globale per le tecnologie net-zero è destinato a triplicare entro il 2030. In altre parole: la corsa è iniziata. Dobbiamo agire insieme se vogliamo rimanere in prima linea” prosegue Ursula von der Leyen.”Dobbiamo coltivare la nostra base industriale di tecnologia pulita, sia per creare nuovi posti di lavoro qui in Europa sia per garantire l’accesso alle soluzioni pulite di cui abbiamo urgentemente bisogno. Ed è proprio di questo che tratta il piano industriale del Green Deal“, ha aggiunto.
Aumentare quota di spesa nella ricerca
“Noi europei ci siamo prefissati l’obiettivo di spendere il 3% del nostro Pil in ricerca e sviluppo entro il 2030. Lentamente ma inesorabilmente, ci stiamo avvicinando a tale obiettivo. Ma non è abbastanza. Altri sono più veloci e migliori. Mentre l’importo che spendiamo in ricerca e sviluppo sta lentamente aumentando, la nostra quota di spesa globale in ricerca e sviluppo è scesa dal 41% al 31% negli ultimi 20 anni. Insieme alla Presidenza svedese del Consiglio, vorrei quindi proporre ai capi di Stato e di governo di aumentare l’obiettivo comune dell’Europa per la spesa per la ricerca” ha sottolineato la presidente della Commissione europea. “Ciò non è necessario solo per i ricercatori, gli scienziati e le imprese europei. È anche un forte segnale di quanto siamo seri nel rafforzare la nostra competitività“.