Il consiglio di amministrazione di Unipol ha approvato le linee guida di un piano di ristrutturazione del comparto bancario che prevede la creazione di una bad bank nella quale confluiranno crediti in sofferenza della banca per un ammontare di circa 3 miliardi di euro, previo adeguamento del valore degli stessi secondo le condizioni attualmente prevalenti sul mercato in operazione di dismissione – valore che la banca stima “in circa 20 centesimi” – e previo rafforzamento del tasso medio di copertura ai migliori livelli del sistema bancario, stimabili a “circa il 40%”.
Nel piano, segnala l’istituto in una nota, verranno coinvolte anche Unipol Banca e UnipolSai “per le valutazioni e determinazioni di loro competenza”. L’effetto negativo sul risultato consolidato di Unipol, si legge ancora nel comunicato, dovrebbe essere “pari a circa 780 milioni”, che dovrebbero compensarsi con le plusvalenza derivanti dalla cessione a UnipolSai delle partecipazioni detenute in Unisalute e Linear, per corrispettivi pari rispettivamente a 715 e 160 milioni.