Stati Uniti ancora con il fiato sospeso in attesa sapere chi sarà il 46esimo presidente che dovrà guidare un paese diviso, segnato dalla crisi sanitaria del Covid-19 e dalla perdita di milioni di posti di lavoro. Tuttavia si avvicina alla vittoria a grandi falcate Joe Biden, ormai a un passo dalla conquista della Casa Bianca. Al candidato democratico mancano infatti solo un pugno di grandi elettori, 6 nello specifico, per raggiungere la soglia dei 270 e vincere le presidenziali.
Donald Trump, intanto, torna ad agitare lo spettro dei brogli e annuncia ricorsi anche nello Stato della Georgia. Gli osservatori dell’Osce (dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) hanno fatto sapere che non ci sono prove a supporto delle accuse rivolte dal tycoon sui presunti brogli elettorale. Michael Georg Link, a capo della missione di osservatori, ha riferito che “nel giorno delle elezioni non abbiamo potuto vedere alcuna violazione” alle urne statunitensi che hanno monitorato.
Sostenitori del repubblicano hanno protestato armati in Arizona, scontri con la polizia a New York: decine di arresti. Disordini sono stati segnalati anche a Portland, nell’Oregon, a Denver e Minneapolis.