La Camera Usa controllata dai democratica ha approvato una profonda riforma della polizia, il George Floyd Justice in Policing Act, dopo le proteste nate per la morte dell’afroamericano George Floyd durante un brutale fermo. La legge è passata con 236 voti a favore e 181 contrari.
In clima elettorale è difficile che al Senato la riforma possa passare. “Devono scegliere se onorare la vita di George Floyd o non fare nulla”, ha detto la speaker della Camera, la pasionaria democratica Nancy Pelosi.
Entrambi i due grandi partiti americani restano convinti della necessità di mettere mano alla disciplina federale che regola le leggi locali sulla Polizia, limitando il potere degli agenti. La ricerca di un compromesso risulta però assai complesso nel clima di emergenza manifestazioni e in corsa verso le presidenziali di novembre.
La riforma approvata alla Camera nelle scorse ore disciplina la revisione dell’immunità qualificata, impone precisi divieti sulla controversa profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine, e rivede in modo puntuale quali siano le pratiche e manovre consentite in fase di arresto da parte degli agenti. Si prevede inoltre l’istituzione di un registro nazionale dei comportamenti illeciti della polizia gestito dal Dipartimento di Giustizia.