“In Russia abbiamo alcune delle più belle prostitute del mondo”. È il racconto che il presidente Vladimir Putin avrebbe fatto al corrispondente americano Donald Trump nel febbraio 2017. La frase sarebbe stata rivelata dallo stesso Trump nell’ambito di una serie di conversazioni avute con l’allora direttore dell’Fbi, James Comey.
Ora i cosiddetti ‘memo di Comey’, i resoconti dei colloqui avuti da Comey con Trump prima del licenziamento nel maggio scorso sono stati diffusi da alcuni media americani. Si tratta di 15 pagine inviate dal dipartimento di Giustizia statunitense al Congresso che comprendono una discussione alla Trump Tower sulle accuse che coinvolgono Trump e alcune prostitute a Mosca (in quell’occasione il presidente disse all’allora direttore dell’Fbi che “la storia delle prostitute è una sciocchezza”, con riferimento ad un dossier su un presunto incontro fra Trump e alcune donne in un hotel di Mosca durante un viaggio nel 2013); una cena alla Casa Bianca in cui Trump avrebbe chiesto la lealtà di Comey e una discussione nell’ufficio ovale in cui il presidente avrebbe chiesto al capo dell’Fbi di porre fine a un’indagine su Michael Flynn, l’ex consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca che ora sta collaborando con il procuratore speciale impegnato a indagare sul Russiagate.
Donald Trump ha commentato su Twitter: “Gli appunti di James Comey mostrano chiaramente che non c’è stata c’è stata collusione né ostruzione. Inoltre ha divulgato informazioni riservate. Wow! La caccia alle streghe continuera?”.