Quattordici persone sono state arrestate a Berkeley, una ventina di chilometri a nordest di San Francisco, dopo un corteo dell’ultradestra e di sostenitori del presidente Usa Donald Trump, al quale alcuni gruppi antifascisti hanno risposto con una contro-manifestazione. Lo riferisce il San Francisco Chronicle. Sotto lo slogan ‘No al marxismo in America’ era stata indetta una manifestazione a Berkeley da tenersi nel parco Martin Luther King; gli organizzatori l’avevano poi cancellata sabato per timori legati alla sicurezza, ma nonostante questo un piccolo gruppo appunto di ultradestra e sostenitori di Trump si è presentato sul posto. Questi dimostranti sono stati ampliamente superati, per numero, da migliaia di manifestanti antifascisti e antirazzisti, che si sono dati appuntamento nello stesso luogo e hanno scandito slogan come ‘Nazisti, andate a casa’ e ‘No a Trump, no al KKK, no al fascismo negli Stati Uniti’. Nonostante le autorità abbiano provato a separare le due parti, si sono verificati scontri, che hanno portato appunto all’arresto di 14 persone, molte delle quali indossavano maschere e portavano oggetti vietati.
In diversi video pubblicati dai media locali si vedono manifestanti antifascisti che cacciano con la forza sostenitori di Trump e dimostranti di estrema destra. Berkeley è una città nota per il suo attivismo di sinistra che ruota intorno all’università e per essere la culla del movimento studentesco per la libertà di espressione degli anni ’60. Un corteo simile a quello di Berkeley era stato cancellato sabato a San Francisco: nonostante questo gruppi antirazzisti si erano raccolti in città, senza che si verificassero incidenti di rilievo. Queste manifestazioni in California giungono due settimane dopo gli scontri al corteo di neonazisti e gruppi razzisti a Charlottesville, in cui è stata uccisa una manifestante antifascista.