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Usa, Trump vieta transgender nell’esercito. Ma qualcuno potrà restare

Foto AP-LaPresse - Tutti i diritti riservati

Il presidente americano, Donald Trump, ha rinunciato al divieto totale alle persone transgender di servire nell’esercito, ma ha mantenuto rigide restrizioni destinate a limitare fortemente la loro presenza nelle forze armate. Ad agosto il repubblicano aveva firmato una circolare per il divieto totale, ma vari ricorsi legali avevano ostacolato l’iniziativa. Ora la Casa Bianca torna con una versione modificata del piano originale. “Revoco il mio memorandum del 25 agosto 2017 ‘Military Service by Transgender Individuals’ e qualsiasi altra direttiva che io possa aver emesso a proposito del servizio militare delle persone transgender”, ha scritto Trump nel nuovo testo. Inoltre, ha spostato la responsabilità su due suoi ministri: “Il segretario alla Difesa e il segretario alla Sicurezza interna, a proposito della Guardia costiera, potranno esercitare la loro autorità per applicare qualsiasi politica appropriata”.

Secondo il documento, i due ministri hanno raccomandato che alle persone cui viene diagnosticata disforia di genere sia vietato servire nell’esercito. Il dipartimento della Difesa ha diffuso una copia del rapporto, con ulteriori dettagli: “Le persone transgender che non hanno effettuato la transizione a un altro genere, non hanno una storia o un’attuale diagnosi di disforia di genere, possono servire” se rispettano i parametri di salute mentale e fisica e se “sono in grado di aderire agli standard associati al loro sesso biologico”. A chi “si è sottoposto a una cura per la transizione di genere viene invece vietato di servire nelle forze armate”, sostenendo che quelle persone potrebbero non aver “totalmente rimediato ai problemi di salute mentale associati alla disforia di genere”, secondo il testo.

“Sebbene il preciso numero sia sconosciuto, il dipartimento ammette che molte persone transgender potrebbero essere escluse”, aggiunge la misura. I militari transgender negli Usa sono circa 15mila, sul totale di 1,3 milioni di membri in servizio attivo. Vengono poi previste alcune eccezioni, tra cui coloro ai quali in passato è stata diagnosticata disforia di genere ma che “possono dimostrare 36 mesi consecutivi di stabilità”, coloro che “non richiedono transizione di genere”, chi già serva nell’esercito e coloro a cui sia stata diagnosticata disforia di genere tra l’applicazione della misura dell’era Obama che consentiva alle persone transgender di servire e l’inizio della politica di Trump.

Dure le reazioni. Contro la misura si è espresso il leader dei democratici al Senato, Chuck Schumer: “Non importa cosa Trump dica, questo è un divieto ai transgender, chiaro e tondo”, “un’altra decisione di Trump-Pence per creare una frattura nella nostra società”. La American Civil Liberties Union ha definito la misura “transfobia mascherata da misura politica” e sottolineato che essa “non si basa sulla valutazione di nuovi elementi” e “costringe le persone transgender a scegliere tra la loro umanità e il loro Paese”. Per la Human Rights Campaign, grande gruppo per i diritti delle persone Lgbtiq, “l’amministrazione Trump-Pence va avanti senza sosta con il suo divieto ai militari transgender, discriminatorio, incostituzionale e spregevole”.

 

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