Il Congresso americano affronta lunedì 5 marzo l’ultimatum sulla sorte dei dreamer stabilito dal presidente Donald Trump, nel mezzo dello stallo che prosegue da quando nel settembre scorso il repubblicano ha deciso di cancellare il programma dell’era Obama, il Daca (Deferred Action for Childhood Arrivals), che protegge dall’espulsione gli immigrati arrivati da bambini in modo illegale negli Stati Uniti.
Trump, nell’annunciare la cancellazione del programma, aveva dato ai deputati sei mesi di tempo per trovare una soluzione alternativa. Giovani immigrati e attivisti hanno duramente protestato contro la sua decisione, mentre lo stesso Trump ha criticato i politici, accusando i democratici di “far saltare la grande opportunità che hanno” di trovare un accordo. Questo non è arrivato, e circa 700mila giovani immigranti che hanno firmato per il Daca sono rimasti in un limbo legale.
Intanto, due giudici federali hanno stabilito che l’amministrazione non possa immediatamente cominciare a espellere i titolari del Daca dopo il 5 marzo, mentre i tribunali valutano le cause sulla fine del programma, e che gli immigrati potessero continuare a presentare domande per il rinnovo. Trump di recente ha tentato di far ribaltare quelle decisioni dalla Corte suprema, che ha però rifiutato di intervenire. Quindi, potrebbero volerci mesi prima che le corti d’appello stabiliscano come si debba procedere.
Membri del Congressional Hispanic Caucus hanno scritto alla segretaria alla Sicurezza interna, Kirstjen Nielsen, chiedendole rassicurazioni sul fatto che gli agenti non agiranno contro le persone il cui status legato al Daca sia scaduto.
La sorte dei dreamer si è rivelata una questione troppo divisiva al Congresso. Lo scorso mese, i democratici hanno portato a un breve shutdown del governo, chiedendo ai leader del Senato che si discutesse il tema. Essi hanno acconsentito, ma dopo una settimana di dibattito il Senato non ha approvato le proposte sui dreamer. Tra esse, un piano sostenuto da Trump che avrebbe fornito una via per la cittadinanza a 1,8 milioni di dreamer, in cambio però di miliardi di dollari investiti in misure di sicurezza al confine e di un deciso taglio all’immigrazione legale. Altre proposte sono poi state presentate, ma senza svolte.