E’ Donald Trump il nuovo presidente degli Stati Uniti. Il magnate ha trionfato nell’Election Day ed è già sicuro di almeno 277 grandi elettori, con la vittoria in 27 Stati. Hillary Clinton è ferma a 218 grandi elettori, con la vittoria in 18 Stati. Per essere sicuri di trionfare erano necessari 270 grandi elettori.
“Grazie molte, ho appena ricevuto una chiamata da Clinton e si è congratulata con noi per la nostra vittoria. Anche io mi sono congratulato con lei per una battaglia che ha combattuto con le unghie e con i denti”, ha dichiarato il repubblicano nelle sue prime dichiarazioni dopo la vittoria elettorale. Hillary, ha aggiunto, “ha lavorato duramente e per lungo tempo” e gli Stati Uniti “devono ringraziarla”.
“Lavorare insieme ci porterà alla ricostruzione della nostra nazione e al rinnovamento del sogno americano“. “Come detto dall’inizio – ha spiegato – la nostra non è stata una campagna ma un movimento incredibile costituito da milioni di donne e uomini che lavorano duro per il loro Paese e che vogliono creare un futuro migliore per sè e per le loro famiglie. Un movimento formato da americani di tutte le razze, religioni e credo che vogliono rispettare il nostro governo che è al servizio del popolo”.
L’America deve portare avanti “sogni di successo”, “terremo sempre al primo posto gli interessi americani” ma “manterremo sempre rapporti con tutti, con le altre nazioni con cui cercheremo una fase comune di dialogo, non di scontro”, ha aggiunto Trump.
Il tycoon ha vinto in Stati chiave come Pennsylvania, Wisconsin, Florida, North Carolina e Iowa. Il candidato repubblicano si è aggiudicato la vittoria anche in Ohio, uno degli Stati più attesi e che tradizionalmente predice il futuro inquilino della Casa Bianca. Ma soprattutto è riuscito a strappare all’ex segretaria di Stato la Florida, che con i suoi 29 grandi elettori è considerata vitale per la vittoria.
Trump ha vinto poi in North Carolina, uno degli Stati più corteggiati da entrambi i candidati nell’ultima fase della campagna elettorale. In Florida, il vantaggio del magnate repubblicano è stato poco più di un punto percentuale, con circa 150mila voti, nonostante la massiccia partecipazione nel voto anticipato della comunità ispanica, favorevole alla candidata democratica. Trump ha vinto abbastanza facilmente in Texas (52% a 44%), anche se poche settimane fa i sondaggi sembravano far pensare che si potesse rompere la tradizione repubblicana con una vittoria Dem. Il tycoon si è imposto in roccaforti Gop come South Carolina e Indiana, oltre al Texas.
GUARDA LA DIRETTA DELLA NOTTE ELETTORALE
Clinton ha ottenuto la vittoria in Virginia per un soffio, mantenendo il suo vantaggio negli Stati della costa ovest (California, Oregon e Washington), oltre a New York e New Jersey nella costa est.
CROLLANO LE BORSE. L’avanzata di Trump ha scosso pesantemente le borse di tutto il mondo. Dopo aver chiuso la giornata di martedì in rialzo, Wall Street intono alle 22 locali (le 4 in Italia) è crollata con il Dow Jones in perdita di 500 punti.
Il peso messicano, segnalato dagli esperti come un indicatore del sentore del mercato sulle possibilità di Trump, ha perso dal canto suo circa l’8% sul dollaro.
Chiusura in netto calo anche per la Borsa di Tokyo che vede l’indice Nikkei 225 cedere il 5,36% a 16.251,54 punti. Stessa sorte per Taiwan, con l’indice Taiex che ha perso il 2,98% a 8.943,20 punti, a minimi da due mesi.