“Nessuna guerra, tanto meno ‘totale'”, così la ministra della Salute Giulia Grillo che, intervistata dal Corriere della Sera cerca di stemperare i toni sulla questione vaccini. “Verso le Regioni ho il necessario rispetto, il dialogo e il confronto sono fondamentali su tutti i temi – dice Grillo -. Ma la proposta che sta portando avanti il coordinatore delle Regioni, Antonio Saitta, è scritta dalla stessa persona che ho individuato per guidare il tavolo tecnico per le politiche vaccinali, così come richiesto dall’Oms. Un tavolo in precedenza poco considerato, così come poca attenzione è stata dedicata ai servizi vaccinali”.
“Barillari ha invaso un campo non suo – prosegue commentando le parole del consigliere pentastellato della Regione Lazio -. Noi politici possiamo mettere in piedi gli strumenti per interagire con una ricerca scientifica al di sopra delle parti, ma non possiamo metterci a fare gli scienziati. Né gli scienziati possono fare i politici. Io sono medico, ma non tuttologo”. Poi aggiunge: “I bimbi non vaccinati tra i 6 e i 16 anni entravano a scuola anche a legge Lorenzin invariata. L’obbligo rimane per tutti e 10 i vaccini individuati dalla norma. Cambia la sanzione per materne e asili nido, perché riteniamo che la coercizione non possa essere l’unico strumento a disposizione di uno Stato per raggiungere le ultime sacche di contrari”. E sulla strategia futura del ministero: “Raggiungere le soglie del cosiddetto effetto gregge è determinante. Occorre però un monitoraggio sistematico, possibile solo con l’Anagrafe nazionale da me fortemente voluta. Questo perché le soglie sono diverse a seconda delle malattie e perché il recupero di copertura ottenuto lo scorso anno non ha intaccato le differenze territoriali”. “Da tempo l’Oms ha raccomandato ai Paesi membri di dotarsi di una strategia globale per contrastare la diffidenza verso le vaccinazioni – continua la ministra -. Tra le principali azioni di contrasto, il monitoraggio costante delle coperture e dei motivi delle mancate vaccinazioni e lo studio delle motivazioni alla base del comportamento dei soggetti esitanti. La frettolosa approvazione del decreto 73 ha invece, di fatto, trascurato queste raccomandazioni”.
“I toni di queste ore non sono degni di un Paese civile. Io sono vicina a Burioni per l’aggressione subìta – prosegue -. Non è degno augurare a un medico che la pensa diversamente di affogare, come non esiste prendersela con Bebe Vio che spero di incontrare a breve. Ma è anche una spiacevole strumentalizzazione sentirsi dire da un accademico che ‘verrò sbranata al primo morto’. Non puoi illudere la gente che non morirà nessuno. Dobbiamo essere realisti”. “Da gennaio a giugno i casi di morbillo, come monitorato dall’Iss, sono stati 2029 – evidenzia -. La Sicilia ha avuto più della metà dei casi, 1066. L’età media è 25 anni, con l’incidenza maggiore nella fascia tra zero e quattro anni. I decessi sono stati quattro, tre adulti e un bambino di dieci mesi”.
Nel frattempo all’interno del Movimento 5 Stelle sul tema dei vaccini si consuma lo strappo. Il tema è caldo, l’eco delle polemiche sollevate dalle opposizioni per la scelta di rinviare di un anno l’obbligo di presentare la documentazione sul piano vaccinale per l’accesso dei bambini alla scuola dell’infanzia e nei nidi, contenuta nel Milleproroghe, è ancora alta e avere ‘grane’ interne al mondo pentastellato è l’ultima cosa di cui avevano bisogno Di Maio e i suoi.
Già era stato ‘traumatico’ accettare che Elena Fattori, senatrice Cinquestelle, avesse votato in dissenso dal gruppo sul punto, e che la vicepresidente del Senato, Paola Taverna, fosse finita sotto ‘inchiesta’ del Consiglio di presidenza di Palazzo Madama per un intervento accorato in aula: ora serviva proprio un periodo di decompressione, per far scemare il clamore. Non era della stessa idea, però, il consigliere regionale del Lazio, Davide Barillari, che sui vaccini più volte è andato allo scontro con il centrosinistra e gli esponenti della maggioranza di Nicola Zingaretti alla Pisana. Su Facebook, infatti, si è prodotto in una lunga invettiva contro i medici, sostenendo in sostanza che “la politica viene prima della scienza” e che “i politici devono ascoltare la scienza, collaborare, non farsi ordinare dalla scienza cosa è giusto e cosa è sbagliato, accettando le parole della scienza mainstream come dogmi religiosi”. Finora nessuno dai ‘piani alti’ era mai andato a sindacare ciò che dichiarava o scriveva sui suoi canali di comunicazione il portavoce grillino.
Stavolta però deve aver valicato un limite enorme, perché a intervenire è stato addirittura Davide Casaleggio, il presidente dell’Associazione Rousseau, che ha scelto il ‘Blog delle stelle’ per mandare un messaggio diretto a Barillari e a chiunque la pensi come lui. “Il Movimento 5 Stelle prende totalmente le distanze dalle dichiarazioni del consigliere regionale del Lazio. La linea del M5S sui vaccini è quella messa nero su bianco nel contratto di governo votato dagli iscritti e portata avanti dal ministro della Salute, Giulia Grillo”. Ovvero, nessun passo indietro sull’obbligo, ma più informazione per i cittadini. Anche se dalla maggioranza nessuno nasconde che l’intenzione di mettere mano alla legge Lorenzin esista. Ne parla da mesi la Lega di Matteo Salvini, ne ha fatto un cavallo di battaglia il Movimento 5 Stelle di Di Maio. Ma anche per loro, a quanto pare, esiste un filo spinato oltre il quale chi osa provare a ‘scavalcare’ il recinto rimane impigliato. Con le mani sulla tastiera, nel caso di Barillari.