Ecco il Carroccio del futuro. La Lega Nord diventa ufficialmente partito nazionale, Lega-Salvini Premier. Il ‘vecchio’ movimento è ormai una sorta di ‘bad company’ con i 49 milioni di euro da restituire sul groppone. E oggi arriva praticamente al capolinea il tesseramento del nuovo partito voluto da Matteo Salvini. Mentre circolano voci di un calo non del tutto trascurabile fra i ‘nostalgici’ al Nord, i numeri ufficiali del partito parlano di 76.755 tessere nel 2019, mentre nel 2020 è stata superata quota 100mila tessere, più di 20mila online da tutta Italia. Il leader leghista, che è riuscito nell’impresa di risollevare la creatura fondata da Umberto Bossi dal 4% del 2013 al 34% alle europee del 2018, nel giro di pochi anni, con un progetto politico di portata nazionale, commenta: “Siamo orgogliosi dei risultati e puntiamo ad avvicinarci ai 200mila iscritti entro Capodanno”. E ancora: “La Lega cresce, da Nord a Sud, e siamo sicuri che l’entusiasmo e l’attenzione nei nostri confronti sarà confermata anche nelle urne, a partire dalle elezioni regionali”.
Un test importante anche per il centrodestra, dove è in atto una sorta di duello fra lo stesso Salvini e la rampante Giorgia Meloni, con i sondaggi che danno Fratelli d’Italia in netta crescita e molto più vicina alla Lega di quanto non fosse solo un anno fa. Il numero uno del Carroccio non vuol sentire parlare di ‘mal di pancia’ all’interno del movimento, fondato nel 1991 dal Senatur Umberto Bossi con il sogno della ‘Secessione’ e che ora ha cambiato pelle al grido “Prima gli italiani”. Anzi, lo stesso Salvini assicura che la Lega è “compatta”. Poi, allargando il campo al centrodestra, segnala: “Le leadership le decidono gli elettori”. Ed esclude le primarie: “E’ il giorno del voto che si decidono e la Lega è ampiamente il primo partito stando a tutti i sondaggi del mondo. Per quanto io diffidi dei sondaggi, i sembra che sia evidente che cosa pensano gli italiani, facciamoli votare”. Dal canto suo, Meloni assicura: “Io e Salvini andremo al governo insieme e insieme daremo all’Italia un governo forte, coeso e in grado di fare gli interessi degli italiani e di questa nazione”. La differenza tra il centrodestra e l’attuale maggioranza di governo? “Noi stiamo insieme per scelta, le nostre idee combaciano e se non sono sempre identiche c’è comunque una sintesi valoriale di fondo”. D’altro canto – sottolinea la leader di Fdi – “ciascuno prova a portare il suo valore aggiunto, e quindi anche le sue differenze su cui però vogliamo trovare una sintesi”.
Intanto, tornando alle vicende interne alla Lega, tiene banco sempre il tema Lombardia. “Cerchino i soldi che vogliono, ma non infanghino Fontana”, avverte Salvini. Che, su una possibile ricandidatura dell’attuale governatore nel 2023, risponde così: “Assolutamente sì, se Attilio lo vorrà. Ma mancano due anni e mezzo. Regione Lombardia può ancora fare tante cose per i suoi cittadini. E poi sono convinto che porteremo in dote risultati tali per cui, sarà Fontana se vorrà, sarà qualcun altro se Attilio lo riterrà, andremo avanti con il buon governo come stiamo facendo da vent’anni a questa parte”. Insomma, una Lega di portata nazionale, ma che non dimentica le origini ‘lumbard’.