Via libera dal Consiglio dei ministri al decreto per il salvataggio delle banche venete, Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca. Il decreto crea la cornice normativa per la liquidazione coatta amministrativa.
“Il decreto che il governo ha approvato oggi consente il salvataggio delle banche venete e di rassicurare e stabilizzare la situazione”, ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in conferenza stampa. “Il gruppo Intesa Sanpaolo, che acquisisce le banche venete”, ha aggiunto il premier, “è un asset tra quelli di maggior valore” del sistema bancario italiano. “Lo Stato mette a disposizione risorse a Banca intesa per 4 miliardi e 785 milioni in termini di anticipo di cassa, relativi a operazioni necesasarie per mantenere la capitalizzazione e ottenere il rafforzamernto patrimoniale di Banca inrtesa a fronte dell’acquisizione di banche venete”, ha spiegato il ministro Padoan.
Il piano di salvataggio, ha proseguito Padoan, “prevede la protezione dei risparmiatori retail e degli obbligazioni senior” per i quali sarà previsto il rimboso “di un ammontare complessivo del 100%” con risorse pubbliche e di Intesa”. “L’uscita di soldi dallo Stato” per l’operazione di salvataggio sulle banche venete “è di circa 5 miliardi” e quindi “non saranno affatto i 10 miliardi di cui ho letto in questi giorni”. “Sono cifre che non impattano sull’indebitamento, finanziate da risorse tratte dal provvedimento di dicembre sulla ricapitalizzazione precauzionale” e quindi il salvataggio “non ha impatto su finanza pubblica”, ha aggiunto Padoan.
Nella mattinata il consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo ha dato mandato all’amministratore delegato Carlo Messina per chiudere l’operazione relativa all’acquisizione di asset delle banche. A confermarlo fonti finanziarie vicine alla banca, riferendosi a quelle che possono essere definite le ‘good bank’ di Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
“La soluzione della crisi è adesso nelle mani delle autorità italiane. Le ipotesi che sono allo studio delle autorità, e che nelle prossime ore si delineeranno compiutamente, consentiranno a tutti i clienti della Banca e delle società del Gruppo di continuare ad operare senza subire discontinuità nei servizi, tutelando al contempo depositanti e obbligazionisti senior. Sulla stessa stabilità potranno contare tutti coloro che hanno ricevuto affidamenti dalla Banca e dalle società del Gruppo”, aveva dichiarato ieri in una nota il Cda di Veneto Banca. “Sulla stessa stabilità potranno contare tutti coloro che hanno ricevuto affidamenti dalla Banca e dalle società del Gruppo – continua il comunicato – Il Consiglio di Amministrazione, come da procedura, rimarrà a disposizione per gli adempimenti formali nei tempi di legge e rimette quindi ogni decisione sulla futura gestione dell’azienda nelle mani delle Autorità e del Governo, nella certezza che verrà assicurata la salvaguardia del patrimonio aziendale e del capitale umano del Gruppo e ripagata la fiducia dei clienti, mai venuta meno nonostante la pesante eredità delle passate gestioni”.
“Il Consiglio di Amministrazione ha riaffermato la validità del progetto messo a punto dal management e si è rammaricato che il tempo trascorso dalla sua messa a punto, e il conseguente deterioramento della situazione della Banca, abbiano reso impossibile reperire i fondi privati – che, a giudizio della Commissione Europea, erano necessari a coprire le perdite subite o probabili, impedendone così l’attuazione. Un grato apprezzamento e convinto sostegno vanno al gruppo dirigente, che ha guidato Veneto Banca in questo difficile frangente, e a tutte le risorse umane per la dedizione dimostrata. Il Consiglio di amministrazione augura ogni successo all’impegnativo lavoro che nei prossimi giorni prenderà avvio”.