Lotta contro il tempo in Vietnam per salvare un bambino di 10 anni intrappolato da sabato pomeriggio in una fossa di tubi di cemento profonda 35 metri nella provincia meridionale di Dong Thap. Una tragedia che ricorda quella di Alfredino Rampi, che a sei anni morì intrappolato in un pozzo a Vermicino, nel comune di Frascati, vicino Roma. Era il 1981 e l’evento sconvolse l’opinione pubblica italiana. Le condizioni di salute del ragazzo, Thai Ly Hao Nam, sono ancora sconosciute. Lo riportano diversi media locali, tra cui Vietnamnet.
Nam era andato assieme ad altri tre bambini al cantiere del ponte Roc Sen, nel comune di Phú Loi, nel distretto di Thanh Bình, per raccogliere rottami di ferro, prima di cadere nella fossa di cemento con un diametro di 25 cm e una profondità di 35 metri. I soccorsi – scrive Vietnamnet – sono iniziati a mezzogiorno dello stesso giorno. Sono state mobilitate centinaia di persone tra cui vigili del fuoco e agenti di polizia con attrezzature di soccorso come escavatori, gru e trivelle. Sul posto sono state portate bombole di ossigeno per aiutare il ragazzo a respirare. La squadra di soccorso aveva piani diversi per salvare il ragazzo. Far cadere le corde per sollevarlo non è fattibile poiché il tubo di cemento è troppo stretto perché il ragazzo possa legare la corda attorno al suo corpo, secondo i soccorritori. Uno dei piani è ammorbidire il terreno e sollevare il pilastro per salvare il ragazzo. Il primo ministro Pham Minh Chinh ha emesso un dispaccio ufficiale chiedendo il coinvolgimento e la cooperazione tra i ministeri per accelerare i soccorsi.