Il tema dei vitalizi irrompe nuovamente sulla scena politica. Per il Consiglio di Stato, infatti, è modificando il Regolamento del Senato che si può disciplinare sulla materia. La commissione speciale, interpellata proprio da Palazzo Madama sul regime degli ex senatori, nel parere numero 2016, depositato in tempi quasi da record, ha escluso “profili di possibile responsabilità derivante dall’approvazione della nuova normativa”.
Dunque “è possibile incidere sulle situazioni sostanziali poste dalla normativa precedente – cioè sull’affidamento al mantenimento della condizione giuridica già maturata – quando la nuova disciplina sia razionale e non arbitraria, non pregiudichi in modo irragionevole la situazione oggetto dell’intervento e sussista una causa normativa adeguata e giustificata da una inderogabile esigenza di intervenire o da un interesse pubblico generale, entrambi riguardati alla luce della consistenza giuridica che ha assunto in concreto l’affidamento”.
Una ‘vittoria’ da mettere in bacheca, per il Movimento 5 Stelle. Che ha già fatto partire il pressing sulla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, chiedendo l’autorizzazione all’istruttoria in Consiglio di presidenza. In pratica il via libera (tecnico) all’iter per adeguare Palazzo Madama alla Camera, dove il presidente Roberto Fico ha ottenuto il 12 luglio scorso il disco verde dell’ufficio di Presidenza alla delibera che porta la sua firma. “Gli ex deputati fra pochi mesi non incasseranno più assegni ricchi e immeritati di cui hanno goduto finora, ma un trattamento rivisto col metodo contributivo: tanto hai versato e tanto ti spetta. Così come per tutti gli italiani”, si legge in un post sul ‘Blog delle stelle”.
Che prosegue: “Al Senato invece la situazione è bloccata: il Cdp si è riunito solo una volta per discutere di vitalizi e in quell’occasione si è deciso… di non decidere. Invece basterebbero pochi giorni per chiudere la partita”.
I Cinquestelle chiedono a Casellati di approvare la stessa delibera di Montecitorio “perché è un testo solido ed efficace. Invece – prosegue la nota – altre forze politiche hanno chiesto di convocare in audizione il presidente dell’Inps, Tito Boeri, e chiedere un parere al Consiglio di Stato”, che è già arrivato. Il Movimento denuncia il fatto che da un mese tutto è fermo, “non è successo nulla” e si chiede: “A che gioco giochiamo? I privilegi che gli ex parlamentari si sono attribuiti e di cui godono da decenni sono una cosa tremendamente seria”.
La truppa di Di Maio insiste per convocare a stretto giro di posta Boeri, che “verrà volentieri a dare una mano a Casellati per mandare in vacanza i vitalizi (questo lavoro il presidente dell’Inps lo ha già fatto alla Camera, potremmo applicare utilizzarlo anche qui al Senato) – si legge ancora sul ‘Bds’ -. In ogni caso, se audizione deve essere, procediamo subito. Prima della pausa dei lavori parlamentari, così alla ripresa potremo approvare la delibera”. La seconda carica dello Stato viene così messa al centro delle attenzioni pentastellate: “Non abbiamo dubbi sul fatto che la presidente alzerà il telefono, appena ha 5 minuti liberi, e chiamerà Boeri in audizione. Vi pare possibile che voglia andare in vacanza sapendo che il Senato, a differenza della Camera, regala ancora vitalizi a pioggia? Impossibile”. Infine, proprio per rendere ancora più chiaro l’obiettivo, il M5S lancia un appello: “Forza Casellati, bye bye vitalizi anche al Senato”.