E’ un tributo unanime a uno dei maestri del giornalismo e uno dei grandi innovatori della tv italiana quello che si alza dopo la morte di Sergio Zavoli, scomparso a 96 anni. A partire dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. “La scomparsa di Sergio Zavoli mi addolora. Desidero anzitutto esprimere i miei sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari. Il giornalismo italiano perde uno dei suoi maestri. Il congedo di Zavoli – come lui stesso lo definiva – sarà occasione per ripensare la sua eredità, per ricordare l’originalità e la qualità dei suoi lavori più importanti, per trarre spunti e ispirazione dal suo stile, dalla sua etica professionale, dalla sua grande forza narrativa capace di andare in profondità e di cogliere l’umanità che sta dietro gli eventi e i protagonisti”, recita la nota del Quirinale.
Dal governo arriva l’omaggio del premier Giuseppe Conte: “Sergio Zavoli non è stato solo un giornalista. È stato un intellettuale: indagava, analizzava, raccontava. Ci sono uomini che credono di sapere tutto, lui “sapeva di non sapere”. E si informava. Per poi informare a sua volta”, scrive su Facebook il presidente del Consiglio, secondo il quale “l suo lavoro non ha mai ceduto al sensazionalismo, privilegiando la maieutica dell’informazione”.
“Ricordo Zavoli, la classe unica del suo giornalismo popolare e d’inchiesta, la sua saggezza politica, la sua voce, la sua Rai. Caro Sergio, ci mancherai”, scrive su Twitter il commissario europeo all’economia Paolo Gentiloni mentre per il leader di Italia Viva Matteo Renzi “con la scomparsa Sergio Zavoli l’Italia perde un grande uomo”. Ti sia lieve la terra, Maestro”, scrive sui social l’ex premier.
“Una perdita enorme per la cultura italiana, un fortissimo dolore personale. Zavoli è stato un riferimento e un maestro per intere generazioni di giornalisti, ma è stato anche narratore, uomo di cinema, poeta, parlamentare. Io ho potuto diventarne amico e mi mancheranno la forza tranquilla della sua saggezza, la quiete della sue parole, la saldezza dei suoi valori”, è il ricordo del ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini. “Ciao a Sergio Zavoli, lo stile del giornalismo, la fiducia nella cronaca, la passione per il racconto”, è l’omaggio dell’ex direttore di Repubblica Ezio Mauro.
“Caro Dott. Zavoli, è con profondo dispiacere che ho saputo che non è più fra noi. Ma lei per me rimarrà per sempre nel mio cuore anche se l’ho incontrata una volta sola a Viale Mazzini”. Così in una nota Raffaella Carrà immmagina di scrivere una lettera al giornalista scomparso. “Era l’ora di colazione e lei mangiava due grissini ed un pezzettino di formaggio – ricorda la popolare presentatrice – In strada c’era una manifestazione di operai della Rai e io salii al settimo piano per farle una domanda: ‘lei è sicuro che io debba firmare il contratto con la Rai, in questo momento?’. Lei mi rispose: ‘certo che si, due cose non darò a Berlusconi: il Meter e la Carrà ‘. Me ne andai rassicurata, ma anche con il timore di ritorsioni, grazie a Dio non successe nulla. Ho ammirato il grande giornalista che tra le altre cose mi fece amare il ‘Giro d’Italia’ per sempre. Le voglio bene”.