Le lavoratrici sono le più colpite dai contagi di Covid-19. Un dato in controtendenza rispetto al complesso degli infortuni sul lavoro, denunciato dall’Inail nel nuovo ‘Dossier donne’. Il documento, rilasciato a pochi giorni dalla Giornata internazionale dell’8 marzo indica che su 147.875 denunce pervenute al 31 gennaio 2021, ben 102.942 sono femminili. In pratica circa 70 contagi professionali ogni 100.
Diversa la situazione tra le vittime, donne nel 17,1% dei casi – con 79 decessi su 461 -, in linea con il dato degli infortuni mortali sul lavoro nel complesso. Si registra in generale un numero maggiore di decessi tra gli uomini, mentre le donne restano sotto la soglia del 10%.
La fotografia dell’Inail mette però anche in evidenza il forte legame tra contagi e il tragitto da compiere per arrivare sul posto di lavoro. Questi infortuni, spiega l’Inail, rappresentano il 23,5% del totale delle denunce femminili (231.128). Praticamente una su quattro, contro il 12,5% – poco più di una su dieci – del totale di quelle maschili (413.779).
Più elevata l’incidenza per le denunce con esito mortale: nel 2019, quasi un decesso femminile su due (44 su 97, il 45,4%) è avvenuto in itinere, rapporto che per gli uomini scende a circa uno su quattro (281 su 1.087, il 25,9%).
Tutte le fasce di età hanno registrato un andamento infortunistico altalenante rispetto all’anno precedente, con la riduzione più marcata per la fascia 40-44 anni (-4%) e aumenti più alti per le ultra 60enni (+3,9%). L’incremento più importante si registra nella classe 65-69 anni (+14,8%). La fascia tra i 50-54 anni, con 31.782 casi (-1,2%), è, invece, la più colpita in valore assoluto e rappresenta il 13,8% di tutti gli infortuni al femminile.
A livello territoriale, gli infortuni femminili si sono concentrati per oltre la metà al Nord (60,2%), seguito dal Centro (20,6%) e dal Mezzogiorno (19,2%). Per i casi mortali le percentuali si attestano al 49,5% per il Nord, al 20,6% per il Centro e al 29,9% per il Meridione.