Tunisi (Tunisia), 20 gen. (LaPresse) – Al grido di ‘Lavoro, libertà e dignità’ in Tunisia le proteste partite da Kasserine, in una delle regioni più povere del Paese, si sono estese a macchia d’olio in tutto il Paese. Da Tunisi a Sidi Bouzid, passando per Siliana, Zaghouan, Sousse, Kairouan, Kef ed El Fahs, migliaia di persone sono scese in strada. Motivo: in primo luogo sostenere le istanze rivendicate a Kasserine, cioè principalmente il diritto al lavoro di giovani diplomati e laureati; e in secondo luogo ricordare Ridha Yahyaoui, il giovane disoccupato morto sabato a Kasserine durante un sit-in dopo essere salito su un palo della luce minacciando di suicidarsi, perché il suo nome era stato eliminato dalla lista di nuovi reclutati per un posto nel settore pubblico. È stata la sua morte a infiammare ulteriormente le proteste. A Kasserine oggi secondo giorno di scontri: lacrimogeni da una parte, sassi e Molotov dall’altra, scontri che sono proseguiti anche dopo lo scattare del coprifuoco, che da ieri è in vigore dalle 18 alle 5 di mattina.
Tunisia, rivolta Kasserine si estende ad altre città, governo vara misure
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Tunisi (Tunisia), 20 gen. (LaPresse) – Al grido di ‘Lavoro, libertà e dignità’ in Tunisia le proteste partite da Kasserine, in una delle regioni più povere del Paese, si sono