“La supervisione sulle banche riduce significativamente la probabilità che si verifichino crisi bancarie, ma non può annullarla”. Così Ignazio Visco difende l’operato di Bankitalia nel suo intervento alla Giornata mondiale del Risparmio. “Gli accertamenti di vigilanza – prosegue il governatore appena riconfermato – richiedono analisi accurate e complesse, in loco e a distanza; non possono fare ricorso ai poteri che la legge riserva all’autorità giudiziaria e alle forze di polizia. Nella gran parte dei casi di difficoltà dei singoli intermediari l’analisi dei dati disponibili, l’esame dei fattori di rischio, gli esposti vagliati, le indagini ispettive hanno permesso di preservare la sana e prudente gestione degli intermediari e di risolvere, con determinazione e con il necessario riserbo, situazioni di tensione”.
“Le banche sono imprese; in condizioni normali, anche in presenza di difficoltà, la Vigilanza non può sostituirsi agli amministratori. Operazioni poste in essere rapidamente per eludere i controlli, per aggirare regole e limiti possono compromettere la stabilità dell’intermediario. I fenomeni più gravi sono stati individuati per tempo e tempestivamente segnalati all’autorità giudiziaria, anche se non sempre questo è sufficiente a evitare una crisi”.
“La tutela del risparmio richiede stabilità monetaria e stabilità finanziaria; le decisioni e gli interventi di banca centrale e di vigilanza le perseguono con determinazione; sui comportamenti delle singole banche la supervisione è ferma e intensa. Del nostro operato non esitiamo a dare conto alle Istituzioni e al Paese“.
“Nonostante i maggiori vincoli posti dal nuovo quadro normativo europeo, in presenza di una recessione economica ben più grave, in Italia le risorse impiegate per la soluzione delle crisi bancarie sono state largamente inferiori a quelle utilizzate in pressoché tutti gli altri principali paesi”, spiega inoltre Visco. “Le vicende di questi difficili anni vanno valutate sulla base delle condizioni in essere e delle informazioni effettivamente disponibili al momento in cui le decisioni furono prese. Alla fine del 2013 il Fondo monetario internazionale, in esito alla valutazione periodica sul sistema finanziario italiano (Fsap, Financial Sector Assessment Program), aveva analizzato con attenzione i dati relativi ai singoli intermediari, giudicando il sistema bancario italiano particolarmente ‘resiliente’ e l’azione di vigilanza robusta ed efficace”.