Sulla scia dell’elezione di Elisabetta Alberti Casellati, Forza Italia si appresta a eleggere due capigruppo donna: Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini. I nuovi presidenti di senatori e deputati azzurri, secondo quanto si apprende, hanno già ricevuto la benedizione di Silvio Berlusconi e saranno eletti durante le riunioni, che si terranno separatamente alla Camera e al Senato, oggi alle 15.30. Il leader azzurro, che sarà a Roma in mattinata, prima incontrerà i capigruppo uscenti, Renato Brunetta e Paolo Romani, per poi attendere l’esito delle elezioni. E’ proprio sul modus operandi di questa elezione che però si sta lavorando con molta premura. Secondo lo statuto del partito i capigruppo vengono designati, ovviamente da Berlusconi, poi eletti per acclamazione. Non si è mai aperta in seno agli azzurri una discussione in tal senso e in questo momento questa strada potrebbe favorire i malpancisti e dilaniare i gruppi parlamentari più di quanto siano già ora. L’obiettivo del leader azzurro è rinvigorire il partito, soprattutto partendo dalle consultazioni a cui Berlusconi intende partecipare come Forza Italia e non come coda del centrodestra. Al Quirinale quindi gli alleati andranno separati con la mission di indicare un premier, che potrebbe anche non essere Matteo Salvini. In questa visione rientra anche l’idea di affidare il partito a un coordinatore nazionale, che potrebbe essere proprio Antonio Tajani.
La decisione del ricambio è arrivata dopo i diversi malumori esplosi tra senatori e deputati che, viene riferito, ha portato subito dopo l’elezione della Casellati a una raccolta firme interne con la richiesta di rinnovo dei vertici. Non saranno quindi Romani e Brunetta a guidare la delegazione di Forza Italia al Quirinale per le consultazioni, benché lo stesso Cav avesse auspicato nella prima riunione con i neoeletti una fase di transizione “vista la delicatezza della situazione” post elettorale. Il leader azzurro, riferiscono, avrebbe creato un solco nei rapporti con i due fedelissimi soprattutto a causa delle critiche avanzate in primis dallo stesso Romani. L’ex ministro, sparito dai radar già durante la votazione del presidente del Senato, non accetterebbe però di buon grado la nomina di Bernini e non avrebbe, riferiscono i rumors, “ancora mollato la presa”.
Brunetta invece, che già si era smarcato, dicendo di “non voler fare il capogruppo a vita”, ha definito Bernini e Gelmini due “donne straordinarie”. A Forza Italia dovrebbero toccare inoltre altre caselle importanti nell’ufficio di presidenza di Montecitorio: si parla insistentemente di Mara Carfagna come vicepresidente della Camera, mentre nel ruolo di questore dovrebbe tornare Gregorio Fontana. In Senato invece dovrebbe toccare a Fratelli d’Italia una delle tre vicepresidenza, con il pole Daniela Santanché e Ignazio La Russa (qualora non sia eletto anche lui come capogruppo).