In Bielorussia sarebbero 3mila le persone fermate ieri durante le proteste esplose contro la rielezione del presidente Lukashenko, accusato di brogli e intimidazioni dall’opposizione. Un manifestante è morto, 200 i feriti. I disordini hanno coinvolto la capitale Minsk e altre città bielorusse contro la riconferma, con oltre l’80% dei voti, di Lukashenko, al potere dal 1994 e al suo sesto mandato. Sotto al 10%si è invece piazzata la candidata di spicco dell’opposizione Svetlana Tikhanov skaya, la prima a mettere in dubbio l’esito del voto e a denunciare intimidazioni e brogli. La polizia ha represso duramente le proteste: secondo la ong Viasna il manifestante morto è stato travolto da un mezzo delle forze dell’ordine e dei 213 arresti segnalati circa la metà sono stati eseguiti a Minsk.
IL PRESIDENTE: “PROTESTE GUIDATE DALL’ESTERO”
“Non consentiremo loro di distruggere il Paese”, Polonia, Repubblica Ceca, e gruppi in Ucraina e Russia, controllano i dimostranti come fossero “pecore” ha dichiarato Lukashenko commentando le proteste dell’opposizione contro il risultato elettorale, che lo ha dichiarato vincitore con circa l’80% delle preferenze.
BERLINO: “NON RISPETTATI STANDARD DEMOCRATICI”
“E’ ovvio che gli standard minimi per elezioni democratiche non sono stati rispettati nelle elezioni presidenziali”, l’Unione europea discuterà una reazione congiunta adeguata. Lo ha dichiarato il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, aggiungendo che le notizie di irregolarità sistematiche nel processo elettorale sono credibili e che Berlino dubita del risultato annunciato dalle autorità.
SPARITO REPORTER RUSSO
La testata online Meduza, di lingua russa e con sede a Riga, denuncia la scomparsa del suo inviato in Bielorussia Maxim Solopov, di cui non ha avuto notizie per oltre 12 ore. In un articolo sul sito web, si legge che il reporter da giorni era a Minsk per seguire le elezioni presidenziali e poi le successive proteste dell’opposizione, che nella notte sono state represse con violenza dalla polizia. “Maxim ha smesso di rispondere ai messaggi intorno all’una del mattino del 10 agosto. Né la redazione di Meduza né la sua famiglia sono stati in grado di determinare cosa gli fosse successo”, dichiara la redazione di Meduza, spiegando che l’ultimo contatto con Solopov è avvenuto vicino al Maxim Gorky Theatre di Valadarskaha Street a Minsk, non lontano da Independence Avenue. Il giornalista aveva in quel momento riferito che la polizia stava bloccando le persone nella zona, sparando gas lacrimogeni e arrestando violentemente i manifestanti. Secondo il quotidiano russo Daily Storm, gli agenti di polizia hanno picchiato Maxim prima che scomparisse. In seguito è stato presumibilmente arrestato e portato via con un furgone della polizia.
L’ambasciata russa a Minsk afferma di non aver ricevuto alcuna informazione ufficiale dalle autorità bielorusse del fatto che dei cittadini russi siano stati arrestati o feriti durante le manifestazioni. Meduza ha contattato ministeri degli Esteri di Russia e Lettonia, dipartimenti di polizia e servizi di ambulanza a Minsk e organizzazioni per i diritti umani, e ha cercato di contattare l’amministrazione presidenziale bielorussa, ma non ha potuto ricostruire che cosa sia successo al giornalista. “Indipendentemente da chi ha vinto le elezioni”, Meduza chiede alle autorità bielorusse di localizzare il Maxim Solopov, aggiungendo che, se sarà confermato il suo pestaggio, agirà perché i responsabili siano perseguiti. Meduza chiede inoltre il rilascio di tutti i giornalisti arrestati a Minsk durante i disordini.