Che non fosse una partita facile lo si sapeva; e solo chi fino a questo momento non ha ancora visto l’Ucraina, una squadra quadrata, pratica e molto bene organizzata può dirsi sorpreso. Le ripartenze di Konoplyanka e la splendida utilità offensiva di Zozulya, perfettamente rimpiazzata dalla fisicicità di Husyev nel finale, sono bastati a mettere in crisi una Francia imballata, impaurita e povera di idee. Un primo tempo impalpabile nel corso del quale se si fanno eccezione un paio di belle parate di Pyatov la Francia ha fatto poco; un secondo tempo che ha visto i bleus mettersi ulteriormente indietro in un atteggiamento difensivo più impaurito che motivato. Il primo gol ucraino è stato meritato, il secondo è stato concesso per un fallo da calcio di rigore solare commesso dopo un inervento di Koscielny, poi addirittura espulso.
In Francia c’è paura, è evidente: l’atmosfera più che di vendetta o rivincita o rivalsa sembra essere di rassegnazione. Tant’è che i biglietti al St.Denis non stanno andando a ruba come si potrebbe immaginare: sembra quasi che la Francia abbia già alzato il banco degli imputati e che al momento al centro della pubblica accusa ci sia spazio un po’ per tutti. Da Ribery a Benzema a Nasri e Remy per arrivare soptattutto a Didier Deschamps, che potrebbe essere primo allenatore dopo 20 anni a non portare la Francia ai Mondiali. L’Ucraina, che dal canto suo al Mondiale c’è stata solo una volya (eliminata dagli azzurri poi vittoriosi in Germania) non vuole correre rischi e si tiene ben stretto il ruolo di outsider che tuttavia le quote sostengono solo fino a un certo punto.
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