Mi aspettavo una vittoria del Brasile, la davo per scontata; mi aspettavo anche che la Croazia avrebbe messo in difficoltà la squadra di Felipe Scolari non solo andando in vantaggio ma addirittura giocando quasi alla pari il secondo tempo; mi sarei risparmiato la prima polemica al primo rigore concesso che fa parlare il mondo di sudditanza psicologica da parte degli arbitri, argomento del quale di solito siamo depositari assoluti. Ma in definitiva il Mondiale è iniziato: proviamo anche a capire con quali protagonisti.
Uno è indubbiamente Neymar: un ragazzo cresciuto troppo in fretta e investito immediatamente di eccessive responsabilità che al suo primo mondiale deve subito dimostrare di essere in grado di fare la differenza. E l’ha fatta: con un gol pesante, un rigore pesantissimo e guidando la fase offensiva da leader. Anche se il giocatore che mi ha impressionato di più è stato Oscar, il vero motore del centrocampo, il cardine assoluto del gioco brasiliano. Difesa invece da registrare, tenendo conto di un gol non assegnato alla Croazia che lascia perplessi e di un’impressione generale non solidissima da parte di tutto il pacchetto arretrato e di Julio Cesar in particolare. Ma è solo l’inizio. Non è questo il miglior Brasile di sempre ma non me lo aspettavo neppure.
Stefano Benzi