La Juve stava lavorando da settimane alla cessione di Vidal al Bayern. Un agente, lo stesso che portò a Monaco Guardiola, Thiago Alcantara e Benatia, aveva avuto da Marotta l’incarico di trattare con gli “amici” bavaresi. Dopo le partenze volontarie ma quasi programmate di Pirlo (36 anni) e Tevez (31), la società aveva infatti pensato bene di sviluppare ulteriormente il progetto di ringiovanimento della rosa conservando – o tentando di farlo – per un’altra stagione Pogba e rendendo il gruppo molto più Allegri: dopo 4 scudetti di fila e una finale Champions, una decisione condivisibile.
Penso che se vi chiedessero di indicare i punti di forza della Juve 2015 rispondereste Buffon, Tevez, Pirlo, Marchisio e Vidal – Pogba è stato spesso assente nella seconda parte della stagione e il sesto è Bonucci. Ora la metà della forza di quella Juve sta per essere sostituita da buone quote di talento e freschezza (Dybala, Mandzukic, Khedira, Rugani, Neto, Zaza e il trequartista tanto atteso): ci si interroga – avversari, tifosi, osservatori – sui tempi di realizzazione dell’opera.
La speranza di una concorrenza stordita oppure dalle risorse fin troppo esibite ma ugualmente limitate risiedono proprio nelle difficoltà che Allegri potrebbe incontrare provando a dare una nuova identità alla squadra: per il momento, Roma, Lazio, Fiorentina, Napoli e le milanesi (quelle che si sono mosse meglio) sembrano ancora distanti dalla dominatrice dell’ultimo quadriennio.
Marotta insiste parecchio sul valore del “metodo Juve”. Vedremo se dopo aver retto benissimo al cambio di panchina riuscirà a sopportare anche le tante novità del campo. Vincere aiuta a convincere.
Ivan Zazzaroni
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