Tutto come da programma: passano Argentina e Nigeria, che danno spettacolo con un bell’inseguimento a suon di gol, insieme a Francia e Svizzera che chiudono i conti senza sorprese in un girone dove erano le uniche reali protagoniste.
Nessuna sorpresa dunque, se mai qualche conferma: quella di Messi per esempio che era stato presentato a questo Mondiale come una delle grandi incognite visto che nelle edizioni precedenti della fase finale la pulce atomica non aveva mai né impressionato, né lasciato il segno e nemmeno segnato moltissimo. Due gol anche contro la Nigeria portano a quota quattro la sua quota gol in questo Mondiale e a dieci il numero di reti segnate nelle ultime otto partite con l’Albiceleste. Quella contro la Nigeria è stata anche la prima doppietta di Messi al Mondiale: tardiva, perché si tratta pur sempre della sua ultima terza fase finale della più importante competizione FIFA. Tuttavia l’Argentina continua a convincere fino a un certo punto: se contro l’Iran aveva rischiato un gol all’86’ e deve ringraziare un provvidenziale intervento di Romero, è riuscita a farsi segnare due gol dalla Nigeria che è la prima squadra africana che marca due reti all’Argentina. Ora la squadra di Sabella è attesa a un salto di qualità: se nelle ultime tre edizioni del Mondiale l’Argentina aveva sempre passato in scioltezza la prima fase, c’è da ricordare che nelle eliminatorie dirette si era sempre arenata.
Non stupisce invece il pareggio 0-0 della Francia con l’Ecuador: giusto che Deschamps abbia fatto ruotare molti giocatori, inserendo parecchi rincalzi, qualche giovane e non mettendo comunque a rischio un primo posto garantito dalle vittorie su Honduras e Svizzera. Una squadra che rischia di diventare un’outsider insidiosa soprattutto se Benzema continuerà a rivelarsi decisivo così come nelle partite giocate fin qui.