Non lo dice solo Lenny Kravitz in una sua popolare canzone ma lo dicono tutti gli allenatori del mondo. Anche quando hanno perso una partita in casa e devono giocasi il ritorno all’Old Trafford, al Camp Nou, o al Bernabeu. Può permettersi di dirlo Clarence Seedorf che certo non sta portano quello che la dirigenza del Milan avrebbe sperato fin dall’inizio in termini di risultati, ma che contro l’Atletico Madrid ha messo in campo una squadra non straordinaria ma quanto meno dignitosa.
Purtroppo non basta: e poi diciamoci la verità. Qualcuno avrebbe scommesso su un risultato diverso? Erano pochi i milanisti integralisti e ottimisti prima della partita. Dopo, per come è andata, i rimpianti possono anche essere molti. Ma gli errori nel primo tempo, un po’ di sfortuna e un evidente calo fisico nella ripresa sono motivazioni che possono spiegare come nel calcio una partita che sarebbe dovuta finire 0-0 a denti un po’ stretti, se la sia portata a casa l’Atletico. Ci sta: e brucia, anche se non è finita fino a quando non è finita. Con il Bayern che aveva vinto a Londra 3-1, l’Arsenal di Wenger sfiorò l’impresa all’Allianz Arena andando a vincere 2-0 e facendo vedere le streghe ai tedeschi. Ma di statistiche sulle gare vinte in trasferta, magari da smentire, vi parleremo più ampiamente con un approfondimento ad hoc venerdì.
Il Betterista
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