In una Brasilia blindata Luis Inacio Lula da Silva giura per la terza volta come presidente del Brasile. Il primo mandato dell’esponente progressista risale esattamente a venti anni fa. Ora però la situazione è totalmente diversa. Quello che Lula si trova davanti infatti è un Paese fortemente polarizzato. A dimostrarlo il risultato elettorale con la vittoria sul presidente uscente di estrema destra Jair Bolsonaro per meno di due punti percentuali al ballottaggio dello scorso 30 ottobre. Per mesi Bolsonaro ha seminato dubbi sull’affidabilità del voto elettronico del Brasile e i suoi fedeli sostenitori sono stati restii ad accettare la sconfitta. Da allora molti si sono radunati fuori dalle caserme militari, mettendo in discussione i risultati e chiedendo alle forze armate di impedire a Lula di assumere l’incarico. Anche oggi in occasione del giuramento un uomo è stato arrestato dalle forze dell’ordine mentre cercava di entrare nella zona dove si è tenuta la cerimonia armato di coltello e in possesso di materiale esplosivo. Nonostante la situazione di tensione Lula ha comunque deciso di effettuare la sfilata a bordo della tradizionale Rolls Royce decappottabile mentre i suoi sostenitori lo festeggiavano.
Nel suo primo discorso al Paese il presidente ha parlato della democrazia come della “grande vincitrice” delle elezioni. “Il nostro messaggio al Brasile è di speranza e di ricostruzione”, ha aggiunto il 77enne. Il presidente ha spiegato che i diritti della popolazione, il rafforzamento della democrazia e la ripresa della sovranità nazionale saranno “i pilastri” del suo terzo governo. Lula poi, pur non citandolo direttamente, ha criticato aspramente l’ex presidente Jair Bolsonaro reo di “predicare la libertà di opprimere i deboli, massacrare l’avversario e imporre la legge del più forte al di sopra delle leggi della civiltà”. Il leader progressista infine ha assicurato che non ci sarà alcuna “rivincita” ma, allo stesso tempo, “chi ha commesso degli errori ne risponderà”.