Centinaia di migliaia di persone, provenienti da tutto il Regno Unito, stanno partecipando a Londra alla manifestazione organizzata dalla People’s Vote Campaign per chiedere un nuovo referendum sulla Brexit. Intanto ha raggiunto la cifra record di 4,3 milioni di firme la petizione on line per chiedere al Parlamento britannico la revoca dell’articolo 50, che regola il divorzio di uno Stato membro dall’Ue. Lo riferisce la Bbc, sottolineando che il numero è superiore alle firme raccolte raccolte dai pro-Remain che chiedevano un nuovo referendum.
Personaggi politici e celebrità, tra cui l’attrice Keira Knightley, hanno annunciato la loro partecipazione alla marcia che si snoda da Park Lane a Parliament Square e culminerà con un comizio finale davanti al Palazzo di Westminster. La manifestazione arriva due giorni dopo la decisione dei leader europei di accordare al Regno Unito due opzioni per un rinvio della Brexit oltre la data prevista del 29 marzo, fissandola al 12 aprile.
Fiera oppositrice del divorzio, la premier scozzese Nicola Sturgeon, che parteciperà alla manifestazione, ha esortato tutti coloro che rifiutano la Brexit a “cogliere al massimo l’opportunità” offerta da Bruxelles. “Dobbiamo evitare sia la catastrofe di un ‘no deal’ sia il danno causato dal pessimo accordo della premier Theresa May”, ha dichiarato. “La decisione dell’Ue di rinviare almeno il 12 aprile ha aperto una finestra e quelli di noi che si oppongono alla Brexit devono cogliere l’opportunità”, ha poi aggiunto. L’opzione di un secondo referendum è stata respinta dalla Camera dei Comuni il 14 marzo, e incontra anche l’opposizione di May, ma i suoi sostenitori sperano che nel caos in cui è piombato il Regno Unito resti un’opzione inevitabile.
Intanto Theresa May non esclude di poter rinunciare la settimana prossima a un terzo voto di ratifica dell’accordo sulla Brexit l’Ue, se dovesse “apparire che non c’è sufficiente sostegno” alla Camera dei Comuni. Lo scrive la stessa premier in una lettera inviata a tutti i deputati in cui ricorda come il suo accordo “sia la migliore soluzione” per evitare un ‘no deal’.