Due giornalisti spagnoli e un cittadino irlandese sono stati uccisi in un’imboscata nell’est del Burkina Faso. Si tratta dei reporter David Beriain, 43 anni, e Roberto Fraile, 47 anni, entrambi originari del nord della Spagna. Mentre il cittadino irlandese è stato identificato come Rory Young, direttore della fondazione per la fauna Chengeta Wildlife Foundation. Al momento dell’attacco, avvenuto in una zona vicino al parco nazionale di Arly, viaggiavano con una pattuglia anti-bracconaggio dell’unità speciale militare per la fauna con circa 40 persone, a 15 chilometri dalla loro base nella città di Natiaboni. Stando a un messaggio audio ricevuto da Associated Press, a rivendicarlo è stato il gruppo jihadista noto come Jnim (Jamaat Nusrat al Islam), collegato ad al-Qaeda. “Abbiamo ucciso tre bianchi. Abbiamo anche due veicoli armati e 12 motociclette”, è il contenuto della registrazione. Secondo una fonte della sicurezza bukinabé, non confermata da ufficialmente da Ouagadougou, i tre sarebbero stati giustiziati.
I reporter stavano lavorando a un documentario su come le autorità locali affrontino il problema della caccia di frodo e sulle persone che vivono nel parco nazionale. Dopo una vita dedicata alla produzione di documentari su conflitti armati, gruppi violenti e trafficanti che lo avevano portato in tutto il mondo, Beriain, noto giornalista, gestiva con la moglie una casa di produzione a Madrid. Fraile, padre di due figli, aveva seguito diversi conflitti come fotografo freelance, inclusa la guerra in Siria, sopravvivendo nel 2012 a un attacco ad Aleppo. Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha mandato le condoglianze ai parenti e agli amici dei reporter ribadendo in un tweet: “Il nostro apprezzamento va a coloro che, come loro, svolgono quotidianamente un giornalismo coraggioso ed essenziale dalle zone di conflitto”.
Secondo la ministra degli Esteri spagnola, Arancha Gonzalez Laya, la zona in cui è avvenuta l’imboscata “è un’area pericolosa dove di solito operano terroristi, banditi e jihadisti”. Due soldati feriti nell’attacco e portati in un ospedale militare della capitale hanno riferito ad Assiociated Press di essere stati attaccati da jihadisti che erano più numerosi di loro. Al momento dell’imboscata, hanno riferito i militari, hanno cercato di formare uno scudo protettivo attorno agli europei ma, una volta cessata la raffica di colpi, si sono resi conto che erano scomparsi. “Eravamo scoraggiati. È come se uscissi di casa con 10 persone, vai a lavorare e poi torni con otto persone. Cosa dici alle famiglie di quelle due persone?”, ha detto uno dei due soldati feriti a condizione di anonimato.
Il Burkina Faso è stato teatro di attacchi jihadisti legati ad al-Qaeda e allo Stato islamico nei quali sono rimaste uccise migliaia di persone e più di 1 milione sfollate.