Ad Anfield per provare a continuare il sogno. L’Inter vola a Liverpool a caccia della serata perfetta, ma con più di un occhio al campionato. Per staccare il pass dei quarti occorre rimontare le due reti incassate a San Siro: più che un’impresa, sulla carta, qualcosa che somiglia a un miracolo. E che si inserisce nel mezzo di quello che resta l’obiettivo numero uno dei nerazzurri, la difesa del tricolore nella lotta più agguerrita degli ultimi anni. “Sappiamo di avere davanti una partita difficilissima, contro una delle squadre più forti d’Europa, in un grande stadio e con un pubblico molto caldo. Ma andiamo con grande fiducia di giocarcela, con tantissime motivazioni”, assicura Simone Inzaghi. Anche perché a Milano i nerazzurri non hanno sfigurato, tutt’altro. “Il risultato è stato troppo penalizzante per quello che si è visto sul campo, abbiamo fatto una grandissima gara. Sarebbe importante trovare un gol nel primo tempo. Abbiamo avuto tre giorni per prepararla, i ragazzi sono concentrati e hanno lavorato bene”. E poi c’è un aspetto, quello emozionale, che non va sottovalutato: “E’ bello vivere serate del genere. Sono partite con cui cresceremo ulteriormente tutti, perché sono uniche nella carriera di un giocatore e un allenatore”.
Oltre a essere occasioni utili all’Inter per fare ‘scorta’ di prestigio internazionale. “Da tanti anni la società non arrivava agli ottavi di Champions, noi abbiamo disputato al meglio il girone e meritato ampiamente la qualificazione”, prosegue il tecnico. “Non ci è andata benissimo nel sorteggio, però arrivando secondi sapevamo che avremmo trovato un avversario molto importante. La crescita passa attraverso degli step”. Il ‘peso’ del campionato però si fa sentire, inutile negarlo: “Se gestirò le forze nel caso il risultato si mettesse male? Spero che non succeda”, chiarisce Inzaghi. “In questo periodo c’è stato un grande dispendio di energia fisica e soprattutto mentale. Ma partite del genere ti danno grande carica e cercheremo di affrontarla nel migliore dei modi. Chiaramente – aggiunge – dovrò fare delle scelte per l’inizio e per la partita in corso”. Il ritorno al successo con la ‘manita’ rifilata alla Salernitana è stato il biglietto da visita ideale in vista del secondo round con i Reds, tra i candidati a sollevare il trofeo il 28 maggio a Parigi. Arrivare a questo impegno “dopo una vittoria fa piacere”, sottolinea Inzaghi. “Siamo stati bravi a far diventare semplice un partita che non lo era, sbloccandola al 20′ e poi dominando. Ci voleva, soprattutto a livello di testa. Adesso siamo pronti per affrontare questa grande squadra”.
La buona notizia è che “stanno tutti bene e sono convocati, a parte Barella, squalificato e Kolarov, fuori lista“. A rilevare il campione del mondo azzuro sarà Vidal. In avanti spazio a Lautaro, fresco di ritorno al gol con la tripletta rifilata ai campani, e Dzeko. Anche se scalpitano Correa, carta che Inzaghi potrebbe giocarsi dall’inizio, e Sanchez. Recuperato Perisic, pronto all’occorrenza Gosens, che con l’Atalanta visse da protagonista con un gol il successo dell’Atalanta a Liverpool nel novembre 2020. Ma al di là dei singoli “ci servirà un grande spirito di gruppo”, sottolinea Alessandro Bastoni, atteso da un test da far tremare i polsi: al pacchetto difensivo toccherà arginare la potenza di fuoco dell’attacco Reds. “Ma il Liverpool è molto forte in ogni settore, servirà una grande prova di squadra per cercare di limitare i loro punti di forza”, aggiunge. Strafavorito dal pronostico, il manager dei Reds Jurgen Klopp dice di non fidarsi degli ospiti: l’Inter “è davvero una buona squadra, i suoi giocatori non verranno qui in Inghilterra per fare i turisti. Vorranno ‘aggredire’ questa partita. Vedremo che cosa riusciremo a ottenere”.