Dalle parole è passato ai fatti, ma senza sbandierarlo troppo. Anzi, mantenendo un basso profilo. Nonostante le critiche e le accuse mosse nei suoi confronti per l’atteggiamento tenuto in passato sulla Russia di Putin, Matteo Salvini alla fine ha preso l’aereo e si è recato in Polonia con l’obiettivo di verificare la situazione e offrire aiuto concreto alla popolazione ucraina in fuga dalla guerra. Lo aveva annunciato nei giorni scorsi, e oggi il segretario della Lega si è imbarcato alla volta di Varsavia assieme al capogruppo del partito al Parlamento Europeo, Marco Campomenosi, e al coordinatore federale dei giovani del partito, il deputato Luca Toccalini. Il Capitano è così il primo leader di un partito italiano a muoversi ‘fisicamente’ verso il teatro di guerra. “Aiutare queste persone in fuga è un Dovere, ognuno faccia ciò che può per salvare vite e fermare la morte”, ha scritto su Twitter postando una foto di centinaia di profughi ammassati in attesa di un treno.
Salvini, insieme ai volontari di una Onlus italiana, si tratterrà all’estero fino a mercoledì, con diversi incontri programmati fino al confine con l’Ucraina. Obiettivo primario, riferiscono da via Bellerio, “lavorare per la pace, garantendo l’invio di aiuti italiani in Polonia e Ucraina”. Salvini infatti “intende impegnarsi per favorire l’arrivo e l’ospitalità in Italia di bimbi, donne e famiglie in fuga dalla guerra”. Per questo si è confrontato nella sede dell’Ambasciata d’Italia in Polonia con i rappresentanti delle più importanti imprese italiane a Varsavia per fare il punto sugli aiuti ai profughi e sulla possibilità di aiutare e sostenere l’accoglienza nel nostro paese. Il tutto al motto della tradizione benedettina ‘ora et labora’, “principio straordinariamente attuale”, ha ricordato Salvini. “Molte imprese e famiglie italiane sono pronte a fare la loro parte – ha spiegato il leader leghista -, sia aiutando in terra polacca le 10mila parrocchie inviando donazioni di ogni genere, sia accogliendo in Italia una parte delle 100mila persone che ogni giorno scappano dall’Ucraina”. “Noi vogliamo essere di aiuto nel coordinare questi aiuti, e nell’organizzazione di viaggi e accoglienza in Italia di queste famiglie – ha aggiunto -, con particolare attenzione a orfani e disabili, e per questo stiamo collaborando con alcune Onlus”.
La ristretta delegazione formata da Salvini e dai parlamentari Campomenosi e Toccalini, ha incontrato nella capitale polacca il Nunzio Apostolico in Polonia, monsignor Salvatore Pennacchio. L’incontro, al quale ha partecipato anche l’ambasciatore Aldo Amati, spiegano fonti del Carroccio, “è servito per fare il punto della situazione dopo i primi giorni di conflitto e inquadrare le priorità. E si è discusso anche del dramma dei minori non accompagnati e di corridoi umanitari”. D’altronde si calcola che in Polonia sia già arrivato un milione di profughi ucraini, al 90% donne e bambini, e il flusso non accenna a fermarsi: vengono stimati 100mila ingressi ogni 24 ore. Col passare del tempo, è quindi il ragionamento, aumenteranno i problemi di accoglienza che fino a questo momento è riuscita a essere molto efficace anche per la generosità dei cittadini polacchi.
Non solo, secondo quanto riferito alle fonti del Carroccio, la Caritas Polacca ha evidenziato le cose necessarie per i profughi: cibo istantaneo per madri e bambini; prodotti per l’igiene personale; oggetti di prima necessità; medicinali per i feriti. Varsavia finora, sottolineano dalla Lega, sta garantendo trasporti gratuiti e massima assistenza anche grazie alla straordinaria generosità dei cittadini che offrono ospitalità nelle proprie abitazioni. Un atteggimento che ha portato Salvini a complimentarsi col premier polacco Mateusz Jakub Morawiecki: “Grazie per lo straordinario esempio di accoglienza che state mostrando a tutta Europa, anche l’Italia è pronta. La priorità è fermare la guerra”. Anche perché, in prospettiva, preoccupano l’eventuale inasprimento del conflitto e il previsto abbassamento delle temperature dei prossimi giorni.