La procura di Roma ribadisce la richiesta di archiviazione sul caso Ilaria Alpi. Secondo quanto detto davanti al gip Andrea Fanelli dalla pm Elisabetta Ceniccola le nuove intercettazioni giunte dalla procura di Firenze nelle scorse settimane sono irrilevanti per l’inchiesta sull’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, la giornalista e l’operatore del Tg3 uccisi il 20 marzo 1994 a Mogadiscio.
Durante l’udienza, davanti al tribunale, si sono ritrovati in sit in rappresentanti dei giornalisti sotto lo slogan “noi non archiviamo”. Insieme con la Federazione nazionale della stampa italiana sono presenti il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, l’Usigrai, il Cdr del Tg3, l’Ordine dei giornalisti del Lazio e l’Associazione stampa romana, Articolo 21, Rete NoBavaglio, Libera, Libera Informazione, Legambiente, Associazione Amici di Roberto Morrione, Amnesty International Italia.
Nella richiesta di archiviazione, avanzata nel luglio scorso, la procura affermava che non era stato possibile individuare gli esecutori e i mandanti del duplice omicidio. Oltre a ciò, i magistrati non sono riusciti fino ad ora a individuare prove su presunti depistaggi da parte del testimone Ahmed Ali Rage, detto Gelle, che in un primo momento accusò Hassan, condannato a 26 anni e poi assolto nella revisione del processo svolto a Perugia. Gelle ritrattò poi le sue affermazioni.
Il 17 aprile scorso la procura aveva depositato in udienza nuove carte e intercettazioni.