Una vera e propria sfida a scacchi, dove è in gioco il futuro della coalizione. Non solo la partita sulle presidenze, ma anche la spartizione delle regioni prossime al voto, fino all’eventuale governo del centrodestra e la sua guida. Il vertice a palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ha sancito la pari dignità delle tre forze politiche stoppando qualsiasi fuga in avanti e il tentativo di fare ‘l’asso pigliatutto’.
Su questa base il centrodestra andrà al Colle, per le consultazioni con il capo dello Stato, con un solo unico nome: Matteo Salvini. Il leader della Lega è convinto di poter usare questa carta a Palazzo Chigi e gli alleati lo appoggeranno. A patto, viene spiegato, che sia un governo a guida centrodestra e non un esecutivo ‘giallo-verde’. Aver aperto al dialogo con il Movimento 5Stelle e aver ottenuto che il Senato vada a Forza Italia ha spinto Berlusconi a fare un passo in avanti. Ora la coalizione porterà al tavolo delle trattative per le presidenze delle Camere, che spera sarà congiunto con tutte le forze politiche domani, una rosa di nomi tra cui in pole c’è Paolo Romani e a seguire Anna Maria Bernini, Maurizio Gasparri e come new entry Elisabetta Casellati. L’ex Cav, intestandosi la seconda carica dello Stato, rientra in partita sostenendo con forza che “il nostro candidato è Paolo”. Ovviamente gli azzurri non hanno intenzione di fallire, la posta in gioco è troppo alta, e metteranno alla prova il diktat del Movimento 5 Stelle, che ha escluso dalla corsa “condannati e indagati”. Ecco perché si è tanto insistito sulla rosa di nomi, da presentare al tavolo con le forze politiche auspicato oggi dall’intera coalizione.