Ai “rigori”, per dirla con Matteo Renzi, vince il centrodestra. Il centrosinistra perde Genova, La Spezia, Catanzaro, Pistoia, Lucca, Gorizia, Parma, Piacenza, Lodi e anche la Stalingrado D’Italia Sesto San Giovanni. E Lega e Forza Italia conquistano anche L’Aquila, dove il centrosinistra era avanti di 12 punti al primo turno, mentre Pd e alleati si consolano portando a casa Padova, Taranto e Lecce.
“Le elezioni sono andate male, abbiamo perso. Noi non ci inscriviamo alla lista di chi vince sempre. La destra ha vinto e il M5s si dimostra influente nella capacità di spostare il risultato, non di aggregare i consensi”, commenta a caldo il capogruppo Pd alla camera Ettore Rosato. “Abbiamo pagato moltissimo le divisioni del centrosinistra, perché così si demotivano gli elettori: la parcellizzazione del voto, la scissione, noi che rincorriamo Mdp, si demotiva così un pezzo del nostro elettorato”.
Esulta, unito, il centrodestra: “Urne chiuse, grazie a chi è andato a votare. Sensazioni positive, ci sentiamo più tardi. #andiamoagovernare #ballottaggi #exitpoll”, twitta a pochi minuti dalla chiusura dei seggi il segretario della Lega Matteo Salvini. “Stando al primo exit poll, se ha senso questa tendenza, siamo di fronte a una tranquilla ma straordinaria vittoria del centrodestra. Si vince a Genova e Verona ed è un fatto straordinario”, gli fa eco il capogruppo di FI alla Camera Renato Brunetta. “#ballottaggi : italiani 1, Renzi 0.
Grillo non classificato. È il nostro tempo, saremo all’altezza #governoacasa #unitisivince #noperditempo”, scrive su Twitter la leader di FdI Giorgia Meloni.
La sfida simbolo è sicuramente quella di Genova. Per la prima volta dal dopoguerra il candidato del centrodestra unito Marco Bucci vince nella città della lanterna. Il margine è ampio: 55,24% contro il 44,77% assegnato al candidato del centrosinistra Gianni Crivello. Il ‘metodo Liguria’ fa impazzire di gioia Giovanni Toti, che accompagna Bucci nella sua prima passeggiata trionfale da primo cittadino per le viae di Genova: “In Liguria è un risultato storico”, commenta il governatore. “Non era mai successo – ricorda – che a Genova come in tutti i capoluoghi della regione il centrodestra vincesse. La Liguria è sempre stata una regione rossa, ma il vento è cambiato grazie alla nostra capacità di aggregazione”, sottolinea. “A Genova c’è stata una simbolica saldatura tra il M5S e il voto della Lega”, sottolinea invece Rosato.
Il centrosinistra perde, sia pur di misura, anche L’Aquila. Il candidato sindaco di centrosinistra Pierluigi Biondi vince con il 53,52% mentre Americo Di Benedetto, di centrosinistra, si ferma al 46,48%. Al centrodestra va anche Verona, dove finisce l’era Tosi e la compagna Fabrizia Bisinella (sostenuta anche dal Pd) si ferma intorno al 42% e Federico Sboarina, di centrodestra, dato al 57%. Il centrodestra conquista poi Catanzaro con Sergio Abramo e Lecce con Carlo Maria Salvemini. Pd e alleati tengono a Padova, Lecce e Taranto.
Dentro il Pd si apre adesso la partita alleanze. Matteo Renzi, che aveva deciso di non partecipare alla campagna elettorale, declassa il voto amministrativo a battaglia ‘locale’. “I risultati delle amministrative 2017 sono a macchia di leopardo – commenta – Nel numero totale di sindaci vinti siamo avanti noi del PD, ma poteva andare meglio: il risultato complessivo non è granché. Ci fanno male alcune sconfitte, a cominciare da Genova e l’Aquila ma siamo felici delle affermazioni di Sergio a Padova, di Rinaldo a Taranto, di Carlo a Lecce”.
Il segretario dem, però, parla chiaro: “Qualcuno dirà che ci voleva la coalizione, ignorando che c’era la coalizione sia dove si è vinto, sia dove si è perso. Qualcuno dirà che questo risultato è un campanello d’allarme, non si capisce per cosa e perché visto che in un comune perdi, in quello accanto vinci”. La minoranza dem, intanto, comincia a farsi sentire. “Il Pd isolato politicamente e socialmente perde quasi ovunque. Cambiare linea. Ricostruire il centrosinistra subito”, twitta definitivo Andrea Orlando. “In Puglia, in controtendenza rispetto al quadro nazionale, il Centrosinistra vince dappertutto e clamorosamente a Lecce dove non avevamo mai vinto. La vittoria di Taranto è un vero trionfo. Il modello Puglia deve rappresentare il futuro del centrosinistra italiano”, incalza Michele Emiliano.