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Coronavirus, Anche per le escort i 600 euro INPS per lockdown? Il sondaggio

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 Il lockdown mette in difficoltà, e grave, anche il settore dei sex workers. Dagli ultimi dati di Escort Advisor, il sito di recensioni di Escort più visitato in Europa con oltre 2 milioni di utenti mensili solo in Italia, emergono approcci diversi da parte delle Escort in questo momento di blocco totale di ogni attività, compresa quella sessuale, almeno se praticata fuori casa propria.

 “Tra le Escort, c’è chi ha dovuto adottare lo smart working iniziando ad offrire videochiamate erotiche ai propri clienti che non le possono visitare. Altre invece hanno deciso di fermarsi del tutto e di non essere interessate alle videochat, poichè hanno risparmi sufficienti per vivere. Altre sfortunatamente vivono il disagio e provano a chiedere aiuto ad associazioni ed enti come la Caritas per riuscire a sopravvivere”, spiega Escort Advisor. “Durante l’anno in media lavorano 120.000 escort online in Italia”, fa sapere il portale specializzato. “Un danno ancora maggiore se si pensa che i mesi più redditizi per il settore sono mediamente aprile, maggio e ottobre. Ciò indica come questo momento sia ancora più drammatico per i mancati guadagni”.

 Secondo un sondaggio in merito alla possibilità di richiedere il sussidio all’Inps o qualsiasi altra forma di aiuto ad enti e associazioni fatto da escort Advisor tra le escort professioniste, che vantano profilo web con recensioni, emerge che: il 46% ha detto che non farà in ogni caso richiesta all’Inps o ad altri enti perchè non ne ha bisogno;  il 28% che se la crisi durerà pochi mesi se la caverà senza aiuti;  il 14% non esclude che debba chiedere aiuto a partire dal prossimo mese; il 12% ha immediatamente dovuto provare a chiedere aiuto per riuscire a sopravvivere, anche se ha dubbi che con il suo lavoro da documentare possa ricevere questo aiuto.

 Dalla stessa ricerca emerge la grande preoccupazione da parte delle professioniste del sesso, che non possono lavorare e non sanno quando potranno ricominciare. Racconta Rossana, escort di Firenze: “Siamo abbandonate a noi stesse. Quello che sta accadendo è l’esempio di una fascia della popolazione lasciata indietro come e più di altre. A noi, come a tutti, richiedono di pagare le tasse per un lavoro non riconosciuto e difficile da documentare. Anche se noi paghiamo le tasse, gli affitti, le bollette, e tutte le spese che ognuno ha, alla fine, soprattutto in questi momenti di crisi, non abbiamo mai nulla in cambio dallo Stato. Io ho due bambini e non riesco nemmeno a mettermi a fare videochat erotiche perchè non posso lasciarli da soli e perchè non ho uno spazio dedicato per farlo in casa senza che mi vedano”. Lo Stato italiano pensa ad ogni categoria di lavoratori salvo a noi, che pratichiamo il più antico mestiere del mondo, aggiunge un’altra professionista del sesso. “Il trionfo assoluto dell’ipocrisia che regna in Italia su questo argomento da oltre 60 anni”. 

 Secondo quanto riporta Il Codacons su dati del 2018 la prostituzione in Italia ‘vale’ 3,9 miliardi di euro, 3 milioni di clienti e 90.000 le operatrici del sesso.

 “Sono in crescita le escort che si cimentano cosiddetto lavoro agile iniziando ad offrire videochiamate erotiche ai propri clienti che non le possono visitare. – spiega nello specifico Escort Advisor – Nella classifica di questa nuova attività delle escort che si pubblicizzano sul portale, Roma e Milano sono già al 1° posto con più del 20% delle escort disponibili al servizio. Tra le città con più attive, seguono Verona 12%, Bologna 11%, Napoli 10%”.

 Questa la testimonianza di Chiara, escort che attualmente pubblicizza il servizio di videochat su escort Advisor: “Io sono fortunata, non mi manca niente, ho un’abitazione privata dotata di tutti i comfort, dei risparmi da parte e una solida attività principale che mi permette di continuare a lavorare in smart working, anche se in questa sto comunque accusando il colpo di introiti dimezzati. Quindi anche se non ricevo o mi dedico a qualche videochiamata posso comunque vivere tranquilla. Non è così per tutte”. 

 “Ci sono ragazze che non hanno nulla al di là della loro attività di ‘accompagnatrici’. Non avendo alternative si stanno rivolgendo alle associazioni come la Caritas per sopravvivere. Le più fortunate hanno clienti affezionati che le supportano economicamente a distanza per potersi mantenere in questo periodo difficile. Si meriterebbero un aiuto più concreto visto l’impegno che mettono quotidianamente nelle loro attività”, prosegue a raccontare Chiara. 

 “Le ricerche su Google del settore escort sono diminuite in media del -17% nell’ultima settimana, mentre quelle del brand “escort Advisor” sono aumentate nello stesso periodo del +24%. I clienti delle escort vogliono continuare ad informarsi nell’attesa di poter uscire di nuovo in sicurezza”, informa escort Advisor.

 “Non ricevo, ma ho iniziato ad usufruire delle videochat, come mezzo per mantenere i contatti con i miei clienti” racconta Chiara a proposito di questa evoluzione, o involuzione, della fruizione. “La cosa divertente è che spesso è la loro prima volta, sono tutti in imbarazzo. Organizziamo brindisi a luci soffuse attraverso lo schermo e proseguiamo con conversazioni piacevoli, fino ad arrivare alle sfumature erotiche. Sono particolari anche le cene a distanza perché i miei clienti mi mostrano le loro abitazioni e i panorami dai loro balconi”.
 

 

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