Sicuramente la Costa d’Avorio con la generazione di fenomeni che ha avuto a disposizione insieme al più grande di tutti i giocatori della storia del paese, Didier Drogba (nella foto), può recriminare molto su quelle che potevano essere le potenzialità mai mantenute da una formazione che ha fallito occasioni importanti sia in Coppa d’Africa che al Mondiale. Ma all’ombra dei talenti che ormai sono diventati dei veterani ne sono cresciuti altri che hanno saputo offrire altra scelta e nuove opportunità.
L’incognita all’avvio di questo mondiale sono soprattutto le condizioni di Yaya Touré che è acciaccato e potrebbe addirittura restare fuori. Si tratta della terza Coppa del Mondo consecutiva per gli elefanti il cui tecnico, l’ex giocatore di Inter, Parma e Genoa Lamouchi, ha cercato di mettere ordine e organizzazione in tanta grazia di qualità e talento. Un allenatore giovane (40 anni, appena tre più di Drogba) che ha mantenuto molto della sua mentalità da giocatore: cosa che probabilmente lo ha aiutato nel suo compito. Il girone della Costa d’Avorio è uno dei più imprevedibili ed equilibrati in senso assoluto.
Magari un girone mediocre per alcuni aspetti (con Colombia, Grecia e Giappone). Ma la Costa d’Avorio ha davvero la possibilità non solo di passare il turno ma forse addirittura di lasciare il gruppo come prima classificata. Molto dipenderà dai veterani e dalla vitalità di Gervinho in una sfida, piuttosto imprevedibile, tra quattro stili di gioco e di tattica completamente differenti.
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