Il disegno di legge unificato per il contrasto alla violenza e la discriminazione per motivi legati alla transomofobia, misoginia e disabilità supera lo scoglio della Camera, che a scrutinio segreto concede il via libera con 265 voti favorevoli, 193 contrari e un solo astenuto. Tra le polemiche del centrodestra, che si presenta in aula con il bavaglio alla bocca ma non riesce a fermare la maggioranza.
Ora toccherà al Senato completare l’iter e trasformare il testo in legge. Tra le novità introdotte, quella che ha fatto più discutere è di sicuro la scelta di istituire per il 17 maggio la ‘Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia‘, che entrerà anche nelle scuole di ogni ordine e grado per sensibilizzare le nuove generazioni. Durissima è, infatti, la reazione di Giorgia Meloni: “Mentre la scuola è nel caos, mancano i professori e i docenti di sostegno, gli spazi sono insufficienti, la didattica a distanza è un disastro, cosa fa la maggioranza nel Palazzo? Parla di temi surreali e con il ddl Zan istituisce addirittura la Giornata dell’indottrinamento gender, anche alle elementari”. Una presa di posizione forte della leader di FdI, che si scontra con il pensiero di Nicola Zingaretti, tra i primi a commentare positivamente il voto di Montecitorio: “Quando c’è da fermare violenza e odio il Pd combatte, sempre“, twitta il segretario dem.
Gli fa eco Alessandro Zan, primo firmatario del ddl: “Un grande passo avanti contro le discriminazioni, l‘Italia raggiungerà questo traguardo di civiltà”. Ma è tutta la maggioranza a esultare per il risultato. Per il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Davide Crippa, il Paese fa “un primo importante passo verso l’approvazione di una legge di civiltà attesa da anni”. Mentre il deputato di Leu, Federico Conte, sottolinea come il testo “si muove nel solco del messaggio dell’uguaglianza, del rispetto delle diversità e della fratellanza di cui si sente urgenza proprio in questo momento difficile della società”. E la senatrice dem, Monica Cirinnà, autrice della legge sulle Unioni civili, rimarca che l’obiettivo è “rendere questo Paese un po’ più civile e inclusivo”.
Messaggi diametralmente differenti dalle opposizioni. “E’ andato in scena lo scempio della libertà di pensiero e di educazione – tuona il leghista Simone Pillon -. Al Senato combatteremo per non far passare questa proposta di legge inutile e pericolosa”. Ci va giù pesante anche il deputato di FI, Francesco Paolo Sisto: “La maggioranza sceglie di far regredire l’Italia da Stato democratico a Stato etico e, dunque, autoritario – afferma -. Per alimentare gli appetiti ideologici di una parte della coalizione si sta massacrando il sistema dei princìpi fondanti della democrazia”.
Entrando nel dettaglio, tra le novità previste dal disegno di legge c’è la modifica al Codice penale che dovrà adeguare alla lista delle aggravanti anche le discriminazioni su sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. Inoltre, saranno registrate le rilevazioni statistiche sulle discriminazioni di genere. Per il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo, però, si tratta di “una legge di Serie C“. Mentre per GayLib “l’Italia fa un altro verso l’Europa”. Prima, però, c’è un ultimo passo da fare: quello decisivo al Senato.