A partire dal 18 maggio 2020 gli spostamenti all’interno del territorio regionale non sono soggetti ad alcuna limitazione, fatte salve le misure di contenimento più restrittive adottate relativamente a specifiche aree del territorio regionale, soggette a particolare aggravamento della situazione epidemiologica”. E’ quanto si legge nella bozza del decreto quadro sulle riaperture, a cui sta lavorando il Governo. Il Consiglio dei Ministri deve approvare in giornata il DL Riaperture che al suo interno tra le altre disposizioni contiene le linee guida per la ripartenza di attività economiche e commerciali a partire dal prossimo lunedì.
– “Fino al 2 giugno 2020 sono vietati i trasferimenti e gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Secondo la bozza sul tavolo del Consiglio dei Ministri resta dunque vietato nelle prossime settimane lo spostamento tra Regioni, disposizione che resta valida comunque fino al termoine del 2 giugno
– Il Decreto dispone che siano le Regioni a dover monitorare l’andamento delle curve di contagio e dunque informare il Governo: “Per garantire lo svolgimento delle attività economiche e produttive in condizioni di sicurezza, le regioni monitorano con cadenza giornaliera l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale. I dati del monitoraggio sono comunicati giornalmente dalle Regioni al Ministero della Salute, all’Istituto Superiore di Sanità e al Comitato tecnico-scientifico disposto dalla Protezione Civile.
– Le Regioni in coordinamento con il Ministero della Salute, possono singolarmente disporre deroghe su aperture e chiusure delle attività, rispetto a quanto generalmente disposto dal Governo in termini generali: “In relazione all’andamento della situazione epidemiologica sul territorio, accertato secondo i criteri stabiliti con decreto del Ministro della salute e nelle more dell’adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, la Regione, informando contestualmente il Ministro della salute, può introdurre, anche nell’ambito delle attività economiche e produttive svolte nel territorio regionale, misure derogatorie, ampliative o restrittive, rispetto a quelle disposte
– Ai Prefetti il controllo dell’adozione delle misure disposte dal Decreto: “Il prefetto assicura l’esecuzione delle misure disposte da autorità statali, nonché monitora l’attuazione delle restanti misure da parte delle amministrazioni competenti”. E’ quanto si legge nella bozza del decreto quadro sulle riaperture, a cui lavora il Governo.
– Nel caso di mancato rispetto delle norme di sicurezza e misure indicate le attività possono essere sospese: “Le attività economiche e produttive sono consentite a condizione che rispettino i contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di esercizio o in ambiti analoghi, adottati a livello nazionale. Le singole regioni possono adottare propri protocolli nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali. Le misure limitative delle attività economiche e produttive possono essere adottate, nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, con provvedimenti emanati ai sensi dell’articolo 2 del decreto legge 25 marzo 2020, n. 19 o del comma 8. Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida di cui al comma 6 che non assicuri adeguati livelli di protezione determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza”. E’ quanto si legge nella bozza del decreto quadro sulle riaperture, a cui sta lavorando il Governo.