“Sto bene, la più grande difficoltà è stata la mancanza della libertà. Considero illegale cosa mi è successo, ma non mi hanno torto un capello. Ci tengo a ringraziare la stampa, le istituzioni, gli ambasciatori, gli avvocati turchi che hanno preso in carico il mio caso” Queste le prime parole di Gabriele Del Grande, il documentarista italiano fermato in Turchia e oggi rilasciato, al suo atterraggio all’aeroporto di Bologna. “Oggi sono a casa sono libero, mando un pensiero caro a tutti i detenuti e a tutti i giornalisti ancora in carcere anche in condizioni peggiori, in Turchia e altri paesi” ha aggiunto. “Il mio è un caso risolto, ma altri sono ancora in corso, non so perché son stato fermato, gli avvocati proveranno a capirlo ma non ho subito nessun tipo di violenza, questo ci tengo a dirlo. Ho saputo stanotte della mia liberazione” ha concluso.
“ORA MANGIO”. “Dove vado ora? Adesso vado a mangiare… Dopo sette giorni di sciopero della fame” ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano quali fossero i suoi programmi immediati. Il giornalista e blogger aveva iniziato lo sciopero della fame da una settimana per protestare contro la sua detenzione nelle carceri turche. Del Grande ha anche confermato che quello a cui sta lavorando da mesi, e per cui si trovava in Turchia, è un libro.